martedì 25 maggio 2010

Patti: la Villa Romana riapre al pubblico.


La Villa Romana di Patti da domani tornerà fruibile al pubblico e i dipendenti rimarranno al loro posto. Lo sostiene l’assessore regionale ai Beni Culturali, Gaetano Armao, -il quale dice- “massimo impegno al finedi riaprire non solo l’Antiquarium, che da domani è a disposizione della cittadinanza e di tutti i turisti, ma, anche altre parti del sito archeologico, ovviamente ad eccezione di quelle interessate dai lavori di ristrutturazione”.Questo è quanto emerso, dopo la visita avvenuta nella tarda mattinata di oggi dall’assessore Armao , presso il sito archeologico pattese. Finalmente alla Regione Siciliana si sono accorti dell’esistenza della “Villa Romana”di Patti, patrimonio dell’umanità, la quale non può finire nell’oblio per colpa dell’indifferenza politica.
Meglio tardi che mai.
GiPa

lunedì 24 maggio 2010

Patti:protestano i contrattisti ASU. Domani, 25 Maggio, si riunisce il Consiglio comunale, mercoledì tutti a Palermo.



Si è svolto, questa mattina, presso l’aula consiliare di piazza Scaffidi, un incontro che ha visto protagonista tutto il personale in servizio con contratto a termine/impegnato in ASU presso il Comune di Patti, in merito al mancato riscontro da parte del governo nazionale della proposta presentata dal governo regionale di derogare ai parametri di spesa (legge 133/2008), limitatamente alla spesa sostenuta per il personale precario interessato, che ne mette a rischio il mantenimento dei livelli occupazionali.
Solidarietà e sostegno ai lavoratori sono pervenuti dal sindaco di Patti, Giuseppe Venuto, - il quale ha ribadito a chiare lettere che “l’Amministrazione si schiererà al fianco dei lavoratori, perché il Comune non può privarsi della loro professionalità, maturata in oltre venti anni di attività”, - dalla Giunta e dai Consiglieri.
A tal proposito, il presidente del Consiglio comunale, prof. Pietro Scardino, ha convocato in seduta straordinaria ed urgente il civico consesso nella giornata di domani, martedì 25 maggio alle ore 16, presso la sala consiliare di piazza Scaffidi per trattare l’argomento in questione.
Mercoledì, invece, prevista una imponente manifestazione a Palermo.
GiPa

domenica 23 maggio 2010

Patti: convocato il consiglio comunale per giovedi 27 Maggio.


Il presidente, prof. Pietro Scardino, ha convocato il consiglio comunale, in seduta ordinaria nella giornata di giovedì 27 maggio alle ore 16 presso la sala consiliare di piazza Scaffidi.Il civico consesso sarà chiamato a trattare i seguenti argomenti:- Paventata chiusura uffici finanziari di Patti. Determinazione in merito (su richiesta del sindaco);- Variante al Piano delle spiagge aree demaniali (su richiesta del sindaco).
GiPa

venerdì 21 maggio 2010

Villa Pisani: Un libro per Patti.




Si sono dati appuntamento questo pomeriggio alla Villa Pisani (sede della biblioteca comunale), e lì si sono ritrovati, una cinquattina di cittadini di Patti, che hanno risposto all’iniziativa promossa da un gruppo di giovani ragazzi su Facebook dal titolo “Un Libro per Patti”. "Un buon libro fa bene proprio a tutti, perché leggere e acculturarsi, soprattutto quando si tratta dell’identità del proprio paese, prima che un diritto è un dovere di ognuno di noi" - spiega Armando Di Carlo, promotore dell’iniziativa che aggiunge - "con un piccolo gesto abbiamo lanciato un grande segnale: a Patti la Cultura non è morta e i cittadini devono essere incoraggiati all'utilizzo delle strutture pubbliche e a far sentire la propria voce, non ancora presa adeguatamente in considerazione dall'amministrazione comunale e da chi fa informazione".


GiPa

Patti: esecuzione dei lavori di pulizia e livellamento del litorale delle frazioni di Marina di Patti e Mongiove

TESTO DEL COMUNICATO STAMPA DEL COMUNE DI PATTI:
Si comunica che, con propria ordinanza (nr. 104 del 21/05/2010), il sindaco di Patti, Giuseppe Venuto, ha disposto l’esecuzione dei lavori di pulizia e livellamento del litorale delle frazioni di Marina di Patti e Mongiove secondo le indicazioni dell'U.T.C.
La ditta Merendino Giuseppe Impresa Edile con sede in Patti, c.da Madoro, è incaricata di eseguire i suddetti lavori mediante eliminazione della vegetazione infestante esistente e il livellamento del litorale di Marina di Patti (dal torrente S. Venera alla via Fonderia) e del litorale di Mongiove (da piazza Grotte a 100 mt. a ovest del cunettone di acque bianche dell'Autostrada), dell'arenile in c.da Feliciotto ad Ovest casa Irato, nonché la rimozione e successivo ripristino delle passerelle pedonali poste a Marina di Patti e Mongiove, con esclusione delle parti di arenile in concessione ai privati, mediante l'impiego di pala gommata o cingolata e l'interramento in loco ad idonea profondità delle erbe rimosse, secondo le indicazioni dell'U.T.C. per la somma di € 10.500 oltre IVA al 20%.

Patti, 21 maggio 2010
L’Ufficio Stampa

Villa Romana: il 24 non si chiude più

Patti - Il 24 maggio prossimo non sarà più la data in cui la Villa Romana di Patti chiuderà i battenti, in attesa di provvedimenti di ripristino: l'Antiquarium sarà stabilizzato già nei prossimi giorni con i primi interventi; mentre gli scavi, e dunque i mosaici, saranno oggetto degli interventi - che verranno posti in essere dalla ditta che si era aggiudicata in precedenza gli appalti - di drenaggio e di ripristino della copertura, entro il 2010. Lo ha deciso il Sovraintendente ai Beni Culturali di Messina, dott. Scimone, durante un colloquio con il Sindaco di Patti, Pippo Venuto, e il Presidente del Consiglio Comunale, Prof. Pietro Scardino. La riunione ha avuto luogo durante la sospensione di una seduta del Civico Consesso (ieri, 20 maggio) convocata ad hoc e che, al ritorno in aula dopo la concentrazione presso il sito archeologico pattese, ha trovato tutti i Consiglieri in accordo sul cantare vittoria rispetto alla scongiurata chiusura, anche se con qualche distinguo. E' stata così annullata la manifestazione cittadina del 22 maggio (domani), che avrebbe dovuto coinvolgere l'intera comunità al fine di difendere un bene così prezioso e di chiedere un intervento immediato.
Scongiurato, per il momento, anche il rischio dei paventati trasferimenti degli operatori della Villa Romana.
Tuttavia "il Consiglio Comunale deve rimanere vigile, e lavorare per far crescere, d'ora in avanti, il sito archeologico", questa l'opinione generale dei consiglieri di opposizione e maggioranza.

Sebastian Recupero

mercoledì 19 maggio 2010

Villa Romana: convocazione del Consiglio comunale in seduta straordinaria ed urgente

Domani, giovedì 20 Maggio, alle ore 9:00, si riunisce il Consiglio comunale in seduta straordinaria ed urgente.
Il civico consesso è chiamato ad esprimersi sulla paventata chiusura del sito archeologico della Villa Romana, con successivo trasferimento alla Villa Romana di Patti Marina - Adozione iniziative urgenti, (su richiesta del Presidente).

L'iniziativa del Presidente, Pietro Scardino, si è resa necessaria a seguito delle notizie degli ultimi giorni: la Sovraintendenza ai Beni Culturali di Messina ha infatti fissato al 24 maggio prossimo la chiusura a tempo indeterminato della Villa Romana di Patti, per gli interventi di messa in sicurezza del sito archeologico.
Già nell'ultima seduta del Civico Consesso, l'accordo tra maggioranza e opposizione aveva comportato una dura presa di posizione del Consiglio nel chiedere alla Sovraintendenza una forte azione risolutiva, con la promessa di trasmissione degli atti alla Corte dei Conti.

Staremo a vedere.

GiPa



lunedì 17 maggio 2010

Tindari Teatro Giovani 2010: cronaca dal Teatro Greco

Si è da qualche giorno conclusa la IX edizione di "Tindari Teatro Giovani", la manifestazione organizzata dal Liceo Classico Statale "Vittorio Emanuele III", in collaborazione con il Comune di Patti.
La giornata finale del 14 maggio, svoltasi presso il Teatro Greco di Tindari, e che seguiva le 9 giornate tenutesi al Cine-Teatro Comunale di Patti, è risultata essere una delle finali più belle di questi nove anni. La rappresentazione del “Don Giovanni o il dissoluto assolto” (spettacolo vincitore, realizzato dall'Istituto Superiore “Regina Elena” di Acireale) e “Macbeth” (spettacolo fuori concorso realizzato dal Liceo di Patti) hanno infatti richiamato la presenza di tantissimi spettatori, tanto che i posti utilizzabili della cavea fossero quasi esauriti.
Ma ecco, nel dettaglio, il punto sulla manifestazione, a cura della Prof.ssa Maria Lucia Lo Presti:

Un caloroso e folto pubblico ha applaudito venerdì scorso al Teatro Greco di Tindari gli studenti dell’I.T.S. “ Regina Elena”di Acireale, vincitori della IX edizione del concorso, e quelli del laboratorio teatrale del Liceo Classico “Vittorio Emanuele III”, di cui è referente la prof.ssa Clotilde Graziano. Le scuole presenti che hanno ritirato i premi, l’Istituto d’Istruzione superiore“ Regina Elena” di Acireale con “ Don Giovanni e il dissoluto assolto” di Josè Saramago, Liceo Classico “D.Borrelli” di Santa Severina con “Le Troiane” di Euripide, l’Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri “ Borghese” di Patti con “Delitto a Villa Roung – Visita di condoglianza” di Achille Campanile e il Liceo Classico “L.Manara” di Roma con Lisistrata di Aristofane, hanno condiviso la gioia della cerimonia conclusiva con gli studenti del liceo promotore del concorso.
E’ un’emozione già diventata tradizione per il “Vittorio Emanuele III” ospitare per più di 10 giorni gli allievi di tanti laboratori teatrali al Cine Teatro Comunale, ma soprattutto vedere tanti giovani talenti muoversi in uno scenario che mette ansia anche agli attori professionisti. Non a caso il “Don Giovanni o il dissoluto assolto” di J. Saramago nella riduzione – adattamento del regista prof. Orazio Caruso, è stato premiato perché “La rappresentazione, di notevole spessore performativo, si è caratterizzata e distinta per l’incisivo taglio registico con cui il lavoro è stato scenicamente realizzato, per l’eleganza, il ritmo e la briosità dell’actio scenica, per la disinvoltura e la sicurezza degli interpreti: qualità, queste, che hanno evidenziato ed esaltato l’attività del Laboratorio teatrale della scuola, svolta con impegno, serietà e dedizione.”
Ottima anche la performance degli studenti del “Vittorio Emanuele” che, guidati dal regista Stefano Molica hanno recitato fuori concorso il “Macbeth” da Shakespeare, nella trasposizione di Angelo Longoni. La cerimonia della premiazione, presentata in modo professionistico dalla deliziosa studentessa Lara Lanaro della II B del Liceo Classico, ha concluso una manifestazione che quest’anno ha ospitato 13 scuole ( anche se le iscritte erano18) al Cine Teatro Comunale, dove dal 28 aprile alle opere dei loro laboratori hanno assistito sia gli alunni del liceo sia quelli delle altre scuole di Patti.
Nove anni fa il Dirigente e i docenti del Liceo Classico - Scientifico di Patti scommisero su “Tindari teatro giovani”, fiduciosi che fosse la strada giusta per promuovere la cultura del teatro nelle scuole, potenziare le relazioni tra le istituzioni e valorizzare il territorio. Alla luce dell’esperienza non solo il bilancio è positivo ma, come ha sottolineato il Dirigente Scolastico, prof. Pietro Gambino nel suo intervento, il riconoscimento tributato al liceo da istituzioni e scuole, stimola a migliorare la manifestazione e a valorizzare Tindari anche al di là della giornata conclusiva. Dello stesso avviso il Sindaco, dott. Giuseppe Venuto che ha portato anche il saluto del Presidente della Provincia, da quest’anno Ente patrocinatore di Tindari TeatroGiovani, assicurando il sostegno dei due Enti per la X edizione, nella quale si augura anche la realizzazione di eventi collaterali che valorizzino l’area archeologica di Tindari.
Intanto l’esperienza del laboratorio del liceo pattese continua, perché martedì prossimo gli studenti reciteranno al Festival Teatro Scuola di Altomonte, dove ci si augura possano riscuotere successo.

Maria Lucia Lo Presti



RETROSCENA _______________________________

Tutto sembra essere andato per il meglio, ma non si può stare un attimo tranquilli che c'è sempre qualche politico che se ne approfitta. E' il caso dell'infelice "comparsata" di Luigi Gullo (quotatissimo candidato sindaco) con la conseguente consegna di un premio (da lui operata) sul palcoscenico di Tindari. Dopo il Preside del Liceo, il Sindaco di Patti, il Responsabile dell'Ufficio turistico, l'Assessore al Turismo, l'Assessore alla pubblica istruzione... consegna il premio anche Luigi Gullo, attualmente consigliere provinciale, prossimo candidato sindaco.
Vergognoso spot elettorale.

Sebastian Recupero

giovedì 13 maggio 2010

Tindari Teatro Giovani: i vincitori e la giornata finale


Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa del Liceo Classico Statale "Vittorio Emanuele III" di Patti inerente i risultati dell'edizione 2010 di "Tindari Teatro Giovani".

"Si comunica che è risultato vincitore della manifestazione l’Istituto Superiore “Regina Elena” di Acireale (CT) con “Don Giovanni o il dissoluto assolto” di J. Saramago.

La giuria ha, altresì, assegnato i seguenti premi:
  • Migliore regia al Liceo Classico “L. Manara” di Roma con “Lisistrata” di Aristofane;
  • Migliore scenografia al Liceo Classico “Socrate” di Bari con “La morte della Pizia” da Sofocle a Durrenmatt;
  • Migliori costumi al Liceo Classico “Socrate” di Bari con “La morte della Pizia” da Sofocle a Durrenmatt;
  • Migliore attore protagonista a Danilo De Luca dell’Istituto “Regina Elena” di Acireale (CT) con “Don Giovanni o il dissoluto assolto” di J. Saramago;
  • Migliore attrice protagonista a Rossana Covelli del Liceo Classico “D. Borrelli” di Santa Severina (KR) con “Le troiane” di Euripide;
  • Migliore attore non protagonista a Andrea Saitta dell’I.T.C.G. “Borghese” di Patti (ME) con “Delitto a Villa Roung” “Visita di condoglianze” di A. Campanile;
  • Migliore attrice non protagonista a Ludovica Sistopaoli del Liceo Classico “L. Manara” di Roma con “Lisistrata” di Aristofane;
  • Musiche al Liceo Classico “D. Borrelli” di Santa Severina (KR) con “Le troiane” di Euripide;
  • Migliore sceneggiatura al Liceo Classico “Maurolico” di Messina con “Molto rumore per nulla” di W. Shakespeare;

Menzioni sono state assegnate a:
  • Istituto Superiore “Mazzini” di Napoli con “E se ricominciassimo a…….” liberamente ispirato agli ultimi scritti di I. Calvino per “l’efficace trasposizione dal testo narrativo al teatrale”;
  • Liceo Scientifico “O. Tedone” di Ruvo di Puglia (BA) con “Uguale ……è diverso” testo creato dalle 3F e 4F per “l’attualità del tema trattato”.

Lo spettacolo vincitore del 1° premio sarà rappresentato al Teatro Greco di Tindari nel corso della giornata finale che si terrà Venerdì 14 maggio, con inizio alle ore 15.00. Seguirà la messa in scena del “Macbeth” da Shakespeare presentato dal Laboratorio teatrale del Liceo Classico/Scientifico “V.Emanuele III” di Patti (fuori concorso).


Il Dirigente Scolastico
Prof. Pietro Gambino"

Redazione

martedì 11 maggio 2010

Agenzia delle entrate: l'opposizione chiede la convocazione del Consiglio.

Si rincorrono, in questi giorni, le voci relative ad un ridimensionamento degli uffici e dell'organico della sede pattese dell'Agenzia delle Entrate.

Ecco il testo della richiesta inoltrato al Presidente del Consiglio, prof. Scardino, dai consiglieri di opposizione.


"Egregio Signor Presidente,

abbiamo appreso da notizie apparse sulla stampa del rischio concreto di un drastico ridimensionamento degli Uffici Finanziari con sede in Patti.

Come a tutti ben noto, tali Uffici, a servizio di un bacino di utenza di 13 Comuni dell’hinterland, rivestono un’importanza fondamentale per un vasto territorio già duramente colpito dalla crisi economica in atto e rappresenta un punto di riferimento insostituibile per cittadini, imprese e professionisti che su tale territorio vivono ed operano.

Ci sembra pertanto superfluo evidenziare la necessità, non solo per la nostra Città ma anche per l’intero territorio, del mantenimento di tali Uffici e, di contro, i gravissimi disagi che il loro ridimensionamento arrecherebbero a cittadini, professionisti ed imprese locali.

Nei giorni scorsi anche esponenti politici nazionali ed Ordini Professionali hanno opportunamente lanciato l’allarme sul rischio depotenziamento, proponendo pure, molto opportunamente, di elevare Patti a sede distaccata dell’istituendo Ufficio Provinciale delle Entrate.

Il ruolo affidato dai cittadini all’intero Consiglio Comunale ci impone di essere vigili sull’argomento e di attivarci a difesa di un patrimonio dell’intero comprensorio.

Riteniamo dunque che il Consiglio Comunale debba al più presto attenzionare la situazione e La invitiamo a convocare nel più breve tempo possibile il Civico Consesso al fine di dibattere la problematica ed individuare le iniziative necessarie a scongiurare l’eventualità di un ridimensionamento degli Uffici Finanziari, da intraprenderesi assieme agli altri Comuni, alla deputazione nazionale e regionale, agli Ordini professionali, alle Associazioni dei Consumatori, alle imprese, alle forze Sindacali ed ai cittadini.


Cordialità,


I Consiglieri Comunali

Giuseppe Mauro Aquino

Alessia Bonanno

Gianluca Carmelo Bonsignore

Antonino Crisafulli

Antonio Di Dio Calderone

Salvatore Mosca

Salvatore Palmeri".


Il commento è affidato al consigliere Mauro Aquino:

"Ritengo che su questa vicenda, evidenziata per primo dall'on. Nino Germanà, il Consiglio Comunale debba al più presto occuparsi per individuare, di concerto con tutti i soggetti interessati, le iniziative da intraprendere per scongiurare un danno notevolissimo a tutto il territorio.
Auspico, ovviamente, che sul punto possa raggiungersi la necessaria intesa con la maggioranza e l'Amministrazione Comunale".


Redazione

venerdì 7 maggio 2010

Porta Chiusa a San Giovanni decollato

Cronaca semiseria di una serata di Teatro a Patti.

Venerdì 30 aprile alle 21 e 30, nell’Auditorium del Seminario Vescovile è andato in scena uno spettacolo dal titolo Porta Chiusa di Jean Paul Sartre. La sala si è riempita in buona parte (circa 180 persone), il che considerando il nome dell’autore è un risultato importante. Infatti mi pare che questo testo o comunque un testo di questo genere non sia mai stato messo in scena, se non forse a Tindari, qualche anno fa. Qualcuno potrebbe pensare: ci sarà anche un motivo. Forse è un testo troppo difficile o troppo astruso per il pubblico pattese. Forse.
Ma andiamo con ordine. La prima cosa che devo dirvi è che la responsabilità di questa scelta è mia e la rivendico interamente, con convinzione. Faccio parte della Compagnia Teatrale “Santina Porcino” in qualità di regista, e quando sei mesi fa ho proposto agli altri componenti del gruppo di fare questa esperienza la prima domanda che ci siamo fatti è stata: ma al pubblico di Patti piacerà questo Sartre? Dubbio legittimo, mi pare. Di questo tuttavia dirò dopo. Adesso se mi permettete vorrei ripercorrere la serata. La sala è accogliente, la gente arriva in orario , lo spettacolo sta per iniziare. C’è una bella atmosfera, le persone sembrano curiose, pare che abbiano voglia di ascoltare e vedere qualcosa di nuovo, o comunque di diverso. Un filo di tensione, nell’attesa, ma quello non guasta mai. Si spengono le luci in sala. Si accendono i fari sul palco. Qualche secondo dopo l’inizio, è subito chiaro che si è creata la giusta intesa col pubblico. L’attenzione è totale. Un silenzio carico di voglia di partecipare, di entrare in contatto con gli attori sulla scena, di cogliere lo spirito del testo. Sembra quasi di doversi ricredere sui dubbi che avevamo avuto sei mesi prima. Sembra quasi che la gente sia rapita, concentrata, che tutti siano partecipi e immersi in questo testo difficile certo, ma anche meraviglioso, profondo e tremendamente attuale. E si va avanti così per un’ora buona. Certo...qualcuno si distrae per qualche attimo. Ma va bene, ci può stare.
Dopotutto è sempre “Sartre, il filosofo”, “Sartre ,il pesante”, un nome che evoca facce lunghe e espressioni di sconcerto, come quelle che uno pseudo intellettuale pattese aveva impresse sul suo volto quando gli avevo detto che facevamo “Sartre”. Mi disse: “Sartre? Il produttore di mattoni?” Ma va bene, ci può stare.
Non a tutti piacciono le stesse cose e non tutti sanno di cosa parlano. Comunque, torniamo alla serata. A circa venti minuti dalla fine comincio a percepire delle voci indistinte e siccome dal fondo della sala dove mi trovavo per regolare luci e musiche non capivo bene, mi alzo in piedi e mi accorgo che ci sono due spettatori impegnatissimi a commentare lo spettacolo, non dico come fossero al cinema, ma addirittura a casa loro. Tranquilli, come se fosse la cosa più normale del mondo. Ma va bene, ci può stare.
Non tutti hanno l’abitudine di andare a teatro e forse qualcuno non sa che i dialoghi e le scene dovrebbero svolgersi sul palco anziché in platea. E poi sempre quel qualcuno potrebbe dire che siamo a Patti. Non ti puoi aspettare chissà quale pubblico, d’altra parte quanti anni sono che nel nostro paese non c’è una stagione teatrale che non sia quella estiva di Tindari, dove comunque si vede sempre poca gente e sempre gli stessi, belli, familiari, volti. Ma ritorniamo ai due simpatici spettatori. Sto per intervenire quando vedo del movimento dall’altra parte della sala: tre facce che si muovono instancabilmente alla disperata ricerca di qualcosa o di qualcuno. Penso: si sarà perso un bambino, magari do uno sguardo in giro anche io prima di tornare al banco regia. Sto per muovermi alla ricerca del bambino perduto quando mi accorgo che i tre non hanno l’aria preoccupata o nervosa. Anzi sono sereni e rilassati. Continuano però a guardarsi in giro e poi silenziosamente a scambiarsi occhiate d’intesa e risatine soffocate. Li seguo incuriosito ancora per un attimo, mentre continuano nel loro lavoro incessante e spassoso. Allora, finalmente capisco: non gliene frega molto di quello che avviene in scena, sono più interessati alla gente che sta seduta in platea. Ma va bene, ci può stare.
Non è detto che la platea non riservi uno spettacolo più piacevole e divertente di quello che mettiamo in scena noi. E poi hanno pagato. E il pubblico che paga ha sempre ragione. E dopotutto la loro è un’attività silenziosa che non disturba nessuno. Certo mi chiedo: ma perché sono venuti? E questo, devo confessarlo resta tuttora un mistero per me. A questo punto giro i tacchi deciso a tornarmene al mio posto a seguire i miei compagni d’avventura, ma nel buio della sala vedo un lampo bianco, una macchia saettante che oscilla, scompare a momenti, per rispuntare improvvisa qualche attimo dopo. Metto bene a fuoco: si...è un sorriso. Mi volto verso la scena : Il dramma è al suo punto più alto, le urla degli attori risuonano per tutta la sala, e questo tizio ride. Anzi si sta sganasciando. Ma va bene, ci può stare.
Anche lui, come i tre di prima non emette suono, cerca di trattenersi, soffre nel tentativo di soffocare una risata che altrimenti scoppierebbe fragorosa come un tuono. A fine spettacolo lo vedrò allontanarsi con le mascelle ancora doloranti e lo sguardo confuso. Sempre alla fine incontrerò i tre guardoni che mi faranno dei complimenti esagerati e mi copriranno di lodi: “Bello, bellissimo, mi è piaciuto tantissimo!”. Sarò tentato di chiedergli: “Perché? Ma cosa ti è piaciuto in particolare?” Ma non vorrei mai che si spalancasse l’abisso dentro le loro menti e allora rinuncerò. Incontrerò anche lo pseudo intellettuale pattese che mi farà una di quelle sue facce ambigue e misteriose che nascondono il nulla dietro : “Mi ha fatto riflettere...ci devo pensare...” Provaci, gli vorrei dire. Ma non lo farò. Poi altre persone, amici, parenti. Nei giorni seguenti qualcuno mi fermerà facendomi i complimenti, altri cambieranno strada per non farmeli. Un tizio verrà a dirmi con l’aria di uno che gode. “Ma mi è sembrato un po’ moscio l’applauso alla fine…” Ma anche questo va bene, ci può stare.
Da che mondo è mondo esistono quelli che vengono a teatro per cogliere solo gli aspetti negativi. Mi fanno tenerezza, poverini. Lo fisserò, gli sorriderò e ancora una volta non dirò niente. Poi, poco prima di uscire, quando la sala sarà ormai quasi vuota, uno spettatore solitario si avvicinerà e timidamente dirà: “Carino...certo non è il mio genere...Lo potevate fare San Giovanni decollato !”
Questo non va bene. Non ci può stare.
Accetto tutto, le critiche, la gente che parla, la gente che dorme, che ride, che spia gli altri durante lo spettacolo, che si alza e se ne va, i fischi perfino, ci può stare tutto. Ma San Giovanni decollato, no.
Intendiamoci, non ho niente contro questi testi e contro questo tipo di teatro, anzi l’ho pure messo in scena un testo di Martoglio, una volta. Mi diverto quando vado a vederli. Ma non ce la faccio a sentire uno che mi chiede per l’ennesima volta San Giovanni decollato. Ancora. Dopo vent’anni di Martoglio, di commedie divertenti anche se un po’ leggere, di variazioni sul tema, vorrei che la gente avesse voglia di qualcosa di diverso, di nuovo, di stimolante. Per una volta che facciamo Sarte, non ti lamentare, penso. Ma forse mi illudo... Poi mi viene in testa che è anche normale chiedere solo quello a cui si è abituati. Se per vent’anni ti dicono che il teatro è solo San Giovanni decollato e L’eredità dello zio buonanima, tu ci credi. Se per vent’anni ti abitui a parlare a teatro come se fossi davanti alla televisione, tu pensi che sia normale. Se per vent’anni l’assenza totale di qualsiasi politica culturale nel nostro paese ha prodotto questo, non ci dobbiamo meravigliare. Ci rispondono che a Tindari si fa il Teatro, che lì ci sono spettacoli validi. Forse è vero, ma chi li vede? Certamente non il fan di San Giovanni decollato. E molti altri con lui. Già...Lascerò perdere come faccio spesso, come tanti di noi fanno continuamente, tanto: “Cosa vuoi cambiare? Sempre a Patti siamo...Rassegnati.” Come se Patti fosse un posto dimenticato da Dio e dalla cultura, come se non avesse il passato che ha, come se non ci fosse più niente da fare, come se non ci volesse il rispetto per il pubblico, che in grandissima parte è intelligente e curioso, come se l’unica cosa rimasta fosse andarsene e lasciare che tutto continui così, se non peggio. Vabbè…
Scusate lo sfogo. Finisco il mio racconto. Torniamo al tizio con la risata da iena e alle sue convulsioni. È ancora lì che si torce tutto, viola in volto. Poi si fa forza, si calma e si tranquillizza, forse solo momentaneamente. Mi soffermo su di lui per qualche attimo, poi alzo lo sguardo sul pubblico che comunque continua a seguire lo spettacolo e vedo dei ragazzi sui diciotto, sono un gruppetto, seduti tutti vicini. Mi bloccano i loro occhi. Grandi e spalancati. Fissi sulla scena. Hanno un’espressione che è difficile definire e non ci voglio nemmeno provare. Risulterei retorico o melenso. So solo che non staccano lo sguardo dagli attori neanche per un istante e neanche io finirei mai di guardarli, i ragazzi dico, mi fanno sentire bene, mi fanno ricordare perché faccio questo lavoro. Mi viene voglia di fargli una foto e di farla vedere ai miei amici che sono lì sul palco. Ecco come vi guardavano questi, direi. Ma non lo faccio, mi do una mossa, devo fare un cambio luci fra qualche attimo e stavolta vado al mio posto dove resto fino alla fine. Il buio in scena dopo l’ultima battuta è improvviso e brusco. Gli applausi non partono immediatamente, c’è un po’ di sconcerto, di indecisione... Qualcuno si chiede se è davvero finito, altri applaudono convinti. Salgo sul palco, ringrazio il pubblico che ci sostiene e senza il quale il “Teatro”non esiste, il rettore del Seminario che ci ha messo a disposizione l’auditorium, e il sipario si chiude. La gente continua ad applaudire, ancora per poco, poi smette. Ed è un applauso strano, che probabilmente va interpretato, che ci farà discutere tutta la sera e anche il giorno dopo. Sarà piaciuto “Sartre il filosofo”, “Sartre il pesante”? Saremo piaciuti noi? E a chi ? Alle solite, belle, familiari facce che vediamo ogni estate a Tindari , o anche ad altri? A tutti, forse? Forse no. Forse non è compito nostro cercare di capire, forse dobbiamo aspettare. Forse il nostro compito è semplicemente fare lo spettacolo, fare Teatro. Anche qui, a Patti. Anche con “Sartre, il produttore di mattoni”. Sarà servito a qualcosa questo spettacolo? Sarà stato utile alla Comunità Pattese metterlo in scena? Non sono tanto bravo a dare risposte e probabilmente mi piace di più fare domande. Ma se devo ricordare un’immagine di quella sera sono gli occhi e i volti di quei ragazzi. Mi sento di lavorare sopratutto per loro. E per tutti quelli che venendo a vedere gli spettacoli, ci permettono di continuare. Mi pare che tutto abbia più senso così. Mi pare che loro non abbiano voglia di lasciar perdere, di rassegnarsi, di accettare tutto com’è perché ormai non c’è più niente da fare. E sono convinto che non sono i soli. C’è tanta gente che vorrebbe vivere in un paese diverso.
E allora mi decido a parlare, a scrivere questo pezzo, a sperare di aprire un dibattito.
Lo dico a tutti: non possiamo più restare in silenzio.
E questo si che va bene. Ci deve stare.

Stefano Molica
Regista e pattese

Non vi nego che per questo blog è motivo di grande orgoglio il poter pubblicare questa riflessione dell'amico Stefano. E' un motivo di orgoglio e di pura gioa perché questo è un blog "fastidioso", che crea polemiche, che espone tesi o fa domande scomode: un blog non da tutti. Il fatto che l'articolo in questione sia stato mandato proprio a noi, racconta del coraggio di un caro amico e di come questo amico si sia appassionato e fidato di un mondo - quello del dibattito, quello della ricerca della verità, del confronto - che anche grazie a questo blog si sta cominciando (o ricominciando) a presentare ai nostri occhi. Come è nostra consuetudine pubblichiamo senza censure le parole di tutte quelle persone che hanno un cuore sincero, una moralità elevata e fanno la loro parte nella società senza doppi fini. Pubblichiamo la voglia di capire, l'umiltà del domandarsi...e la convinzione del dover fare bene. Pubblichiamo tutto ciò che può servire...per fare meglio. Grazie Stefano.
S.R.