Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa dell'Associazione NoveMaggio di Patti che pone importanti dubbi rispetto al conferimento della cittadinanza onoraria (il prossimo 25 febbraio) al capo della Polizia di Stato, Antonio Manganelli, da parte dell'amministrazione comunale. Tale decisione è stata presa con il voto unanime di tutti i consiglieri comunali di maggioranza e di opposizione e mette il luce le criticità dal punto di vista della riflessione critica dell'attuale classe politica. In sintesi, l'associazione NoveMaggio parla di una linea di continuità rispetto all'impostazione culturale della giunta Venuto - e forse anche l'eccessivo istituzionalismo e il carattere remissivo di fronte ai poteri istituzionali da parte di tutti i consiglieri comunali - che vedrebbe il conferimento di cittadinanze onorarie sempre nell'ambito di un sistema di valori basati sulla burocrazia e sulla venerazione delle istituzioni statali. Inoltre si mettono in dubbio l'aderenza del suddetto Manganelli all'onore di Patti, anche nell'ambito di alcune critiche morali cui è soggetta la polizia di stato da tanti anni. Per ultimo è da notare come nessuna iniziativa di confermimento della cittadinanza onoraria sia stata intrapresa di recente nel campo della cultura, del pensiero critico, degli agenti delle scorte e dei protagonisti dell'antimafia.
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CONFERIMENTO DELLA CITTADINANZA ONORARIA AL PREFETTO ANTONIO MANGANELLI
COMUNICATO STAMPA
Già nel 2004 il comandante della Guardia di Finanza Roberto Speciale era stato insignito dell’onorificenza; l’anno scorso Speciale è stato condannato in secondo grado a diciotto (18) mesi di reclusione per peculato.
Il Dott. Manganelli è il secondo importante esponente delle forze dell’ordine a ricevere la cittadinanza onoraria. Sebbene su di lui non risultino processi pendenti, l’Associazione NoveMaggio ritiene che in questi anni Manganelli, capo della Polizia dal 2007, non si sia fatto interprete del disagio sociale determinato dai marginali ma sempre più frequenti episodi di violenza commessi dagli agenti. La NoveMaggio non ritiene certo Manganelli responsabile di simili distorsioni, eppure avrebbe apprezzato che il Prefetto avesse avviato un percorso di riflessione interno alle forze di Polizia che potesse costituire un deterrente per atti di violenza e abuso di potere. Un primo segno tangibile di tale riflessione avrebbe potuto essere rappresentato dalla sospensione degli oltre settanta (70) condannati per la mattanza del G8 di Genova del 2001, tutti ancora in servizio e qualcuno persino promosso in posizioni migliori, o dall’allontanamento dal corpo di Polizia dei quattro (4) agenti condannati nel luglio 2009 per “eccesso colposo in omicidio colposo”. Allora la vittima fu un ragazzo di appena diciotto (18) anni, Federico Aldrovandi.
Alla NoveMaggio non risultano chiare, poi, le motivazioni che spingono codesta amministrazione ed il consiglio comunale ad operare scelte simili. Non si comprende quale sia la ragione che, nel 2004 come oggi, spiega il conferimento della cittadinanza onoraria a vertici delle forze dell’ordine e mai in favore di componenti delle scorte, di protagonisti della lotta alle mafie, di esponenti di spicco del mondo dell’arte e della cultura.
Più comprensibile appare, invece, il messaggio che amministrazione e consiglio comunale lanciano con operazioni di questa risma. In particolare, pare di capire che i nostri amministratori abbiano un’idea ben chiara dell’identità pattese e che, più in generale, leggano i drammi sociali e le storture politiche con occhio poco attento.
L’Associazione NoveMaggio, dunque, si dissocia dalla decisione presa dal consiglio comunale e ritiene che la nostra città meriti una classe dirigente più attenta ai disagi sociali, che sia capace di trovare soluzioni valide per la crescita economica, culturale ed etica di tutta la cittadinanza. Ciò non può che riflettersi nell’operazione di scelte più oculate, anche (ma certamente non solo) in merito al conferimento della cittadinanza onoraria.
Associazione NoveMaggio
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Redazione
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