Dispensami dal tempo al quale sei sfuggito
staccami da dentro la tua vicinanza
come le rose rosse all’imbrunire
si staccano dalla morbida unione delle cose
a giusto omaggio e ad amara voce
rinuncio lieto e al rosso delle labbra
combusto dal bagliore nero dei capelli
che purpurei ombreggiavano la fronte degli affanni
mi sia pure negata anche l’immagine
d’ira e di elogio come a me li offristi
l’incedere con cui portasti regalmente
il vessillo del quale leggi il simbolo
se solo in me il tuo sacro nome erigi
come amen infinito senza effigi.
W. Benjamin
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