domenica 11 aprile 2010

Il Cine-Teatro Comunale di Patti e l'inspiegabile convenzione.

Da pochi mesi io ed altri coraggiosi abbiamo formato un nuova compagnia teatrale: la "Santina Porcino".
Abbiamo preparato uno Spettacolo: "Porta Chiusa" di Jean Paul Sartre.
Abbiamo fatto una lista per una tournèe regionale e abbiamo pensato di partire dal nostro paese, da Patti.
Perchè proprio da Patti? Ci siamo detti: "A Patti ci sono raramente spettacoli teatrali, cerchiamo di risvegliare un pò la cultura del teatro"... Ma non ci siamo mai fatti una domanda che a questo punto diventa fondamentale: - "Ma perchè a Patti in un anno ci sono così pochi spettacoli teatrali, concerti o altre attività performative, e dire che a Patti non mancano le compagnie, gli orchestrali, i musicisti...".
Ebbene, oggi ho avuto la risposta a questa domanda che ancora non avevo avuto la malizia di pormi.
Mi sono recato al Comune a chiedere un sostegno per la messa in scena del suddetto spettacolo: tale sostegno era riassumibile nelle spese di SIAE (circa 500 euro) a fronte di uno spettacolo che solo di spese ammonta a più di 2000 euro. L'assessore non ha potuto concederla ma è stato comunque attivo dicendoci che il cine teatro C O M U N A L E ha dei giorni in cui i cittadini possono usufruirne gratuitamente qualora volessero organizzare spettacoli o altri eventi (questi giorni non sono stati ancora sfruttati, o quantomeno non del tutto) e ci ha detto di parlare con il reggente... pardon, gestore del cine teatro...
Ecco la risposta del signor Musarra, gestore del T E A T R O- (vi prego di immaginarla con un forte accento palermitano, fa più effetto)... "GRATIS??? GRATIS NON C'E' NIENTE! PER QUANTO VI SERVE LA SALA?" - "due giorni". "DUE GIORNI... VI VIENE 900 EURO"..... cercando di giustificare tale cifra con le spese di luce, di pulizia (a proposito avete mai visto quel cinema pulito?) e di utilizzo del service che è in parte del Comune, e quindi dei cittadini.
Mi pongo una domanda: Perchè se l'assessore di un comune dice una cosa (fortunatamente davanti a due impiegate), il gestore di una struttura COMUNALE può cambiare totalmente le indicazioni del suddetto Assessore (fortunatamente davanti alle solite due impiegate esterrefatte) ?? Perchè non onora il contratto firmato col comune? Perchè nessuno del comune glielo fa onorare??
O il comune conta poco, molto poco... oppure c'è qualcosa che puzza, c'è del marcio....
Attenzione, non voglio assolutamente insinuare nulla, non sto dicendo che secondo me ci sono traffici strani tra l' amministrazione comunale e il gestore del cine teatro comunale di patti... Non sto dicendo che il sign. Musarra abbia degli atteggiamenti vagamente da padrino... sia ben chiaro... L'unica cosa che voglio dire è che i cittadini non possono usufruire di una LORO struttura, in quanto P U B B L I C A.
Parlo solo dei cittadini che hanno diritto a fare questo.. perchè se volessi parlare di una stagione teatrale fatta bene (vedi i comuni di Pace del Mela, Capo d'Orlando - che hanno portato nomi come Tullio Solenghi, Maurizio Micheli, Amanda Sandrelli, Ornella Muti- o anche altri comuni con stagioni teatrali con nomi meno noti ma che comunque tengono in piedi la cultura, come Barcellona) sarebbe tutt'altra storia... Sia ben chiaro che non mi fermo qui e che voglio capire bene questa storia... e che Patti merita cultura, spettacolo, e tutto quello che permetta ad un paese di restare vivo...

Michelangelo Maria Zanghì
Responsabile della Compagnia Teatrale "Santina Porcino" e Pattese.



INTANTO LA REDAZIONE DEL SITO CHIEDE LA REVISIONE DELLA CONVENZIONE E UNA MAGGIORE TRASPARENZA NEL BANDO PUBBLICO.

5 commenti:

  1. Il contratto va fatto rispettare dimostrando di sapere ciò che esso prevede. Per quanto riguarda la pulizia e lo stato di manutenzione del locale, dopo un paio d'anni che non vi entravo, anch'io sono stato colpito dalla sporcizia (colpa anche dei pattesi, però, oltre che per la mancanza di cestini all'interno della sala e per la sciatteria di chi dovrebbe pulire) e dal degrado (delle poltroncine, ad esempio) e mi interrogavo sugli obblighi previsti al riguardo in capo al gestore. Comunque sia, oltre che per i pattesi, dovrebbe essere mortificante per lo stesso gestore tenere una struttura del genere in quello stato indecoroso, ma ciò dimostra la considerazione (giustificata?) che egli ha dei suoi clienti e di come li reputi degni di essere trattati. Le connessioni e gli spazi che la rete ci offre devono servire per discutere e per portare i problemi della comunità alla luce del giorno, quindi usiamoli nel tentativo di rimuovere quel torpore che come pattesi troppo ci caratterizza o, se necessario, per educare ad essere cittadini degni di questo nome

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  2. A mio modesto avviso, come sempre, la responsabilità più grossa non è di chi gestisce - per quanto ci accerteremo anche di tutte le sue implicazioni - ma di chi consente che avvenga tutto quello che avviene oggi: è colpa degli amministratori. Nello specifico è la politica ad esser responsabile di questo stato di disordine delle cose; è la politica che permette che un teatro comunale venga gestito così.
    Ci sono molti dubbi e tutto ciò non va bene: a prescindere dalla giustezza di un fatto o di un atto, quando tra la gente si crea una polemica di questa importanza e si scatenano sentimenti negativi, evidentemente si sta vivendo in uno stato sociale non trasparente, figlio della solita cultura nostrana.

    Sebastian

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  3. Condivido quasi tutto quello che è stato scritto.
    Ma vi sottopongo una riflessione.
    Nel 2003 nessuno si è interessato a partecipare alla gara di gestione se non il Sig. Musarra, il vecchio gestore del cinema Tindaris Sig. Leprino e il Sig. Bernava: come al solito, dove eravamo tutti noi?
    Gestire un cineteatro vuol dire metterci impegno costante, avere contatti e idee innovative, viaggiare e visitare gli eventi collegati a tale attività, fare una manutensione accurata dei locali, gestire pubblicità e comunicazione (specie su internet) ad esso correlati, creare contatti con le scuole e gli enti... interessati, stimolare la formazione ed il dibattito (p. es. cineforum x le scuole), etc...
    Insomma tanto e tanto lavoro, rischiando spesso di essere impopolari, senza nessun riscontro e con molte delusioni.
    QUESTA E' LA CULTURA (sic!).
    Io con la mia associazione ho avanzato almeno 4 volte la richiesta di avere in gestione i locali dell'ex pro-loco per realizzare un centro polivalente, dove oltre la scuola di Danza Classica di nostro interesse, potevano svolgersi altre attività nei giorni e negli orari stabiliti dalla convenzione da noi propo...sta al Sindaco e all'Assessore (p. es. spazio per prove serali per le compagnie teatrali pattesi, mostre e dibattiti nelle giornate di Sabato e Domenica, presentazione di libri. etc).
    Il tutto prevedeva una cifra di ristrutturazione di circa 70.000 euro (totalmente a nostro carico) più le spese ordinarie e straordinarie di gestione con in cambio l'affidammento della struttura in convenzione gratuita per circa 10 anni (la domanda,
    i calcoli di ristrutturazione con i preventivi di spesa e lo schema di convenzione presentati sono a disposizione di chiunque voglia visionarli).
    Il Sindaco ha fatto in modo che ciò non fosse possibile (è stata presentata un'altra domanda all'ultimo minuto, protocollata il giorno prima del consiglio comunale che doveva discutere su tale proposta già inserita all'ordine del giorno, che ricalcava esattamente quella da me presentata - dopo qualche anno l'au...tore di questa domanda mi ha chiesto scusa e mi ha detto di essere stato pregato, se non costretto, a farlo): come da regolamento comunale se esistono due o più domande deve essere indetta una gara, cosa che peraltro non è stata mai fatta.
    Il buon Cisco mi ha poi gentilmente spiegato più volte che quello è uno spazio destinato alla nascita di un centro per anziani (sotto il cineteatro comunale "sic !") e facendomi capire tra le righe che in ogni caso non si potevano fare "favori" politici ad altri, accrescendone la visibilità ("risic !").
    Triste storia "targata" COMUNE DI PATTI.
    Infine, io non tirerei la croce addosso al Sig. Musarra e spezzo una lancia in suo favore: almeno ci ha provato e ha cercato di portare alla nostra attensione anche le più recenti novità cinematografiche (non dimenticatevi che quando non c'è il solito cinepanettone ma viene proiettato qualche film di nicchia m...olto più interessante in sala siamo stati anche solo in 5 o 6 e che lo spettacolo si è fatto lo stesso, e che di tutti quelli che oggi criticano non ho mai visto nessuno presente; oppure che si è soliti sentire che non si và al cinema per non spendere i 5 euro "tanto tra qualche mese lo danno su Sky" e quei 5 euro si preferisce fumarseli, spenderli in alcolici e nelle macchinette dei videopoker di cui questa città è piena).
    Sicuramente il Sig. Musarra non sarà stato il gestore ideale (l'incuria e lo stato di degrado del locale, sia all'interno che all'esterno, parlano da sole), ma credo che anche lui abbia avuto le sue difficoltà e che, ricordiamoci, gli interlocutori sono gli stessi anche per lui.
    Adesso è comunque davv...ero ora di cambiare registro: diamoci da fare e vediamo di riuscire a portare avanti un'operazione che metta la "cultura" al centro dei nostri interessi, lasciando alle spalle inutili e sterili critiche e tanta, ma tanta, retorica.
    Enzo Russo

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  4. Leggere le mille complicazioni che si sono venute a creare per propagare un po’ di cultura fanno venire davvero i brividi. È davvero ridicolo come bisogna lottare per portare in un paese che è già di suo una culla di cultura, dell’altra cultura, una un po’ più giovane che vuole portare quella passata e non. Patti si sta per perdere, è scivolata dalla cultura, dalla storia, è stata sotterrata dall’ignoranza che c’è, e che in questi giorni si sta mostrando sempre più con forza.

    Fino ad adesso, come ho letto, ci si era stretti e chiusi in un silenzio di paura, o forse dietro al “mangia mangia” cosa che a Patti è sempre chiara a tutti…ma tutti con la benda agli occhi da bravi pattesi quali siamo.
    Eppure ci sono state associazioni, molte sono state troncate, perché fatte da giovani –inutile nasconderci dietro un dito, perché quelle proposte dai giovani vengono sempre messe da parte-, o perché scomode. Ci sono sempre state idee, ma sempre per questione di denaro non vengono mai portate avanti e come scrive Michelangelo nella LETTERA APERTA AI CITTADINI, ALL'AMMINISTRAZIONE CULTURALE E ALL'ASSESSORE IMPALA' [FB]le menti che sono passate -o sono nate a Patti- sono andate via.

    Abbiamo un teatro, non solo un cinema, ci tengo a precisare, non esistono solo film –dal cinepanettone al d’essai- ma anche danza, teatro e musica. Sarebbe perfetto fare una stagione ed inserire al suo interno ogni arte appena citata. Patti culla di cultura ingoiata dai piccoli mafiosi che passano il pomeriggio contando le mosche anziché riflettere su quanto Patti potrebbe guadagnare con un teatro del genere. Evidentemente l’assessore Impalà non è mai uscito da patti, né si è spinto troppo oltre nella lettura, ecco perché di cultura non si riesce bene a parlare. Patti ha fatto molto fin’ora, ma da un bel po’ di anni si è chiusa in un mutismo alla siciliana, perché non cominciare ad abbatterlo?

    Perché cancellare un luogo dove è possibile mettere in scena la cultura Pattese?

    Certo Patti (più che dire Patti, bisogna dire gli Assessori ovviamente) ha il suo chiodo fisso, fare emergere le solite “piccolezze”, sappiamo bene che ci sono ottime compagnie teatrali, scuole di danza ed anche ottimi musicisti di ogni genere. Tutti vorrebbero partire da patti, per valorizzarla. Come la compagnia teatrale ”Santina Porcino". Poche ci riescono. Molte ci rinunciano e vanno avanti i soliti. (Anche se di proseguire non si parla poi così tanto, visto che oltre i soliti spettacolini sono poche le compagnie che vanno in giro per la Sicilia e l’Italia.) Ecco perché portare avanti questa lotta.

    Faccio i miei complimenti a Michele, Chiara e tutti gli altri perché finalmente si è andati avanti. Sbattere contro un muro e di più non può che fare bene, prima o poi cadrà. Come cadrà questa finta politica che vuole far cedere la cultura che è insita, come sappiamo, in questo paese.

    Marta Santospirito

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  5. A mio parere quando si parla di gestione non bisogna sempre confrontare o parlare di peggio, ma bisogna tentare di migliorare in ogni cosa. Se il Sig. Musarra non è in grado di sostenere la gestione del cinema comunale di Patti, non è possibile che i cittadini si impegnino a curarlo?
    Nel caso una cosa del genere fosse possibile le lamentele non potrebbero venir fuori, poichè sarebbero gli stessi cittadini a gestire.
    Inutile fingere che quel cinema sia un minimo decente, non lo è affatto, cade a pezzi letteralmente, dentro e fuori. Non si parla, dunque, solo di pulizia!

    Marta

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