mercoledì 7 aprile 2010

Politically incorrect

Sono mesi particolari, dove tutti si danno da fare. Tra un anno si vota.
E a modo nostro, ci diamo da fare anche noi. Non so se sarà il tempo di impegnarsi in modo diretto nella politica pattese. Personalmente alle volte ci credo molto, ma tantissime altre volte mi scoraggio di fronte agli scenari che si offrono ai miei occhi e di fronte alla paura di essere "ingabbiati" in una macchina oscura. La reazione a questi timori, alle ombre che avvolgono l'attivismo politico e il suo senso più profondo di servizio, è il coraggio dell'obiettività e dell'ideologia.
Tutti, dunque, sono in moto per cambiare. Associazioni, gruppi, maggioranza, opposizione, outsider. Ma sapranno cambiare davvero? Sapremo cambiare davvero?
Tutto dipende dal coraggio della cittadinanza pattese prima, messinese e siciliana dopo, di ascoltare la verità e ragionare senza preconcetti.
Le alchimie politiche di questi ultimi tempi, i nuovi partiti autonomisti, l'ideologia - falsa - del "fare" come concetto assoluto, rischiano di confonderci nuovamente. Di farci dimenticare.
Ed io un popolo che dimentica... non lo vorrei più vedere. Allora cominciamo con delle brevi ricordanze.
Innanzitutto mi piacerebbe ricordare che, quando si parla dell'impegno del Sindaco per risolvere i problemi della sede universitaria pattese, si fa una giusta osservazione, ma incompleta. Il sindaco Venuto sta lavorando giorno e notte per la risoluzione di un problema che, in fin dei conti, ha creato lui. Infatti nel 2004, come diceva giustamente il consigliere Aquino durate un Consiglio Comunale, si è fatta una fuga in avanti rispetto alla creazione di questa sede universitaria: gli oneri di questa operazione sono ricaduti quasi esclusivamente sul Comune di Patti, che ancora deve risanare il debito pregresso. Quindi bravo Venuto, però la prossima volta sarebbe meglio pensarci prima.

Altra cosa che mi preme ricordare, e che ho avuto modo di descrivere in altri articoli, è la questione rifiuti. Il consigliere Aquino e tutta la minoranza consiliare in quota PdL,(o partito dell'amore cit. S.B.), Udc etc, hanno fatto opposizione anche su questo argomento: peccato che dimentichino sempre di dire chi sono i veri responsabili delle sciagurate vicende dell'Ato 2, ovvero i loro referenti e i loro partiti politici provinciali, regionali, nazionali. Magari non solo loro, ma soprattutto loro.
Questi erano solo due esempi di confusione che potrebbero sorgere da qui alle prossime consultazioni elettorali.
Ma certo ci sono discorsi ben più ampi da fare. Il Partito Democratico, io ritengo per motivi di opportunismo, aveva concesso l'appoggio esterno alla Giunta regionale (Pdl Sicilia con Micciché, MPA, e altri) guidata dall'indagato Raffaele Lombardo, e adesso si trova nella cacca.
Vuoi o non vuoi da 40 anni, anche se spesso cambiano veste, la Regione è governata sempre dallo stesso sistema di cose e di persone. Non servono nemmeno le facce nuove (e comunque mai nuovissime) perché è l'anima di quel tipo di politica che pare essere, oltreché fallimentare, soprattutto marcia.
Stesso discorso per la Provincia regionale di Messina dove invece comanda il Pdl ufficiale, i cosiddetti "lealisti", ma dove, con la campagna elettorale scorsa, si sanciva che l'Mpa dovesse essere il miglior alleato. Sembrava una più florida Era della politica, quella che vedeva l'impegno di governo di questa forza "nuova" e "generosa" - l'Mpa -, e invece si è dimostrata la solita ricerca di consenso utile solo alla detenzione di un potere sempre maggiore da parte di un gruppo piuttosto che dell'altro. Anche qui, da sempre, governa il centro-destra: ma d'altronde di una sinistra vera, che sappia creare l'alternativa e che si proponga come forza di netta rottura rispetto a questo agire politico e a questo sistema di cose, non c'è nemmeno l'ombra. Il Partito democratico di Genovese? Un'altra destra, come il Partito Democratico regionale e in fin dei conti come il confuso e chiacchierone PD di Bersani, a livello nazionale.
Non solo non c'è una sinistra, ma non c'è nemmeno la volontà di cambiare e di creare l'alternativa: anche perché in Provincia non ho mai visto movimenti d'opposizione che siano stati davvero combattivi e chiari fino all'ultimo. Ho visto solo bolle di sapone.
E a Patti? Dopo il fallimento delle amministrazioni Olivo, nelle quali, quantomeno, si poteva confidare in un approccio onesto e illuminato alla gestione della cosa pubblica, ci siamo sorbiti Gullo a tutto campo, dopo esser riuscito a far breccia anche nell'ultima gestione del Professore. Gullo e Venuto, un sodalizio che mi è dispiaciuto sin da subito: un socialista sindacalista alleato ad un democristiano, a mio esclusivo modo di vedere, dalle scarse qualità politiche e dalle dubbie rispondenze morali per la gestione pubblica.
Un Venuto che però, anche se un tempo mi poteva incoraggiare forse per quell'aggettivo "socialista"che poi non è mai stato rispondete alla verità, si è mostrato poco capace. E un Gullo che è sempre stato protagonista nei secoli dei secoli, anche lui come tutta la vecchia scuola regionale, e non ha fatto nulla di veramente importante per la città: è solo furbo e riesce a coinvolgere tutti. Ma in cosa non lo abbiamo ancora capito.
In compenso, un comune così importante come il nostro, avrà potuto di certo vantare assessori di primo livello. E invece, fatta qualche eccezione, non è stato così: vedi Salvatore Impalà, al turismo (che poi è l'assessorato più importante).
Parliamo di Università? E' un progetto al quale io resto contrario. E non ho paura di essere l'unico. Ma anche ammettendone l'utilità, bisogna ribadire la responsabilità del fallimento economico dell'intera operazione, almeno fino ad oggi.
Poi si può parlare della Villa Romana: è a pezzi.
Tindari? incapacità assoluta.
Centro storico? Forse arriveranno alcuni nuovi finanziamenti grazie all'intesa Lombardo-Venuto. Ma se arrivassero solo per motivi politici a me verrebbe il dubbio che la macchina politica continui a funzionare secondo clientele e non per merito (concetto sposatissimo dal centro-destra).
Inoltre aggiungiamo che sono stati ristrutturati, secondo me in modo pessimo (ma anche le foto parlano chiaro), alcuni palazzi storici da adibire a strutture per la ricettività culturale. Tuttavia mi pare che latitino i progetti di sviluppo per la rivitalizzazione di queste opere e del centro storico in generale. E tutto questo segue anche il fallimentare lavoro dell'architetto palermitano, incaricato e pagato dal comune, che ha chiesto ai pattesi come migliorare il centro storico, ma che non prevedeva organici progetti operativi.
Per il resto mi pare che si sia costruito un po' tanto in città (non so cosa ne pensate voi, ma secondo me è un'economia parallela che alla lunga pagheremo caro) e mi pare che sia mancata la fase di concertazione con i commercianti e le associazioni per le attività turistiche e culturali.
E poi... i dipendenti del comune sono tutti competenti? Perché non si fa la revisione della pianta organica?
Ad ogni modo, Patti come va? Va meglio? Va peggio?
Secondo me va peggio, molto peggio. Ma se voi, a seguito di un'analisi lucida, obiettiva e non politicizzata, non la pensate così, allora non dovete cercare nessun cambiamento.
Non cambiamo. Infondo mi rendo perfettamente conto che questo è il paese del terziario, e con i soldi pubblici si "sistemano" tutti: quindi forse è meglio fare Accademie, Università, Uffici delle Entrate, sportelli turistici, agenzie, consorzi etc. Tanto a lavorare sul serio, e a farci mangiare, ci penseranno le società più civili.
Oppure no. Finalmente capiremo che è meglio provare a ricominciare da capo; che non è mai "megghiu u tintu canusciuto chi u bonu a canusciri". Forse si può sperare. Forse spereremo.

Ma bisogna resistere e non farsi confondere. Altrimenti vedrete: saranno capaci di fottervi di nuovo. Di rimescolare le carte in tavola.

Sebastian Recupero

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