Pubblichiamo di seguito la lettera dei consiglieri di minoranza al Presidente del Consiglio comunale Pietro Scardino.
"Egregio Signor Presidente,
i sottoscritti Consiglieri Comunali, in merito alla ultima convocazione del Civico Consesso per il giorno 12.2.2010, Le rappresentano quanto appresso:
Con decisione unanime della Conferenza dei Capigruppo del 3.2 u.s. la data per la riunione del Consiglio Comunale era stata fissata per il successivo 9.2.-
In data 4.2, contrariamente a quanto statuito, Ella convocava il Consiglio per il 12.2.2010, motivando tale slittamento di data con esigenze improrogabili di alcuni Consiglieri della maggioranza.-
Le facevamo presente che per la nuova data, diversi Consiglieri di minoranza saranno impossibilitati ad intervenire a causa di impegni precedentemente assunti.-
Nonostante ciò e, soprattutto, nonostante la decisione unanime della Conferenza dei Capigruppo, Ella convocava ugualmente il Consiglio per la nuova data del 12.2.-
Nello stigmatizzare il Suo comportamento, ancora una volta, purtroppo, molto attento alle esigenze della maggioranza e molto poco a quelle della minoranza, Le evidenziamo che il ruolo di garanzia proprio del Presidente del Consiglio dovrebbe imporLe il rispetto, anche, delle ragioni di una minoranza che, in ogni caso, rappresenta una porzione importante dei cittadini pattesi.-
Nell’auspicio che per il futuro vorrà meglio interpretare il Suo fondamentale ruolo di Presidente di tutti, La invitiamo a revocare la convocazione del Consiglio Comunale per il 12.2 e Le preannunciamo forme anche eclatanti di protesta contro un comportamento che continuiamo a ritenere di parte e prevaricatore.-
Distinti saluti,
I consiglieri Mauro Aquino, Alessia Bonanno, Gianluca Bonsignore, Antonino Di Dio Calderone, Antonino Crisafulli, Salvino Mosca, Salvino Palmeri."
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Beh, il Presidente del Consiglio dovrebbe essere superpartes: ma è la solita ipocrisia. Egli è nominato dalla maggioranza...dalla giunta. Solo la coscienza può salvarci dalle falle della democrazia. Ma forse non ce n'è.
Questo blog è più che altro rammaricato per l'assenza di un punto all'ordine del giorno specifico che prenda in considerazione la petizione popolare di qualche mese fa contro la cosiddetta "privatizzazione dell'acqua" mediante la reale privatizzazione della gestione del servizio idrico. Infatti speriamo che il punto n.5 dell'Odg faccia riferimento a questa vicenda, ma è ovvio che la genericità della dicitura e il fatto che sia solo in coda agli argomenti da trattare ci mette in allarme.
Redazione
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