lunedì 29 marzo 2010
Dal Consiglio Comunale anche qualcosa di buono...
sabato 27 marzo 2010
Centro storico: una bella passeggiata
venerdì 26 marzo 2010
Scorrimento veloce: dopo lo stop al finanziamento si muovono i sindaci
mercoledì 24 marzo 2010
Un popolo senza memoria
martedì 23 marzo 2010
Monnezza e malcostume: non ci dormo la notte.
venerdì 19 marzo 2010
Convocato il Consiglio comunale
martedì 16 marzo 2010
Sintesi del Consiglio Comunale del 16 Marzo
lunedì 15 marzo 2010
Ad un anno dalle elezioni amministrative, la Giunta apre gli occhi su Tindari
venerdì 12 marzo 2010
“Libertà è Partecipazione”
«Il fine giustifica i mezzi». Più volte, ultimamente, questa frase mi è stata ripetuta. In diverse situazioni, per diversi motivi. A un certo punto ho cominciato a chiedermi se davvero il fine giustifica i mezzi, se questo concetto sia “relativo” come un po’ tutte le belle frasi ad effetto di cui spesso ci si appropria o se in sostanza sia solo una coperta di linus, un modo per legittimare tutto, sempre.
Poi ho cominciato a chiedermi in virtù di quale fine sarei disposta a giustificare qualsiasi mezzo pur di ottenere quello che voglio. Sicuramente, non sono disposta a rinunciare a credere che le cose possano cambiare e che io, nel mio piccolo, possa dare anche un minimo segnale che ciò è possibile, che ci vuole solo tenacia.
Sembreranno due righe di stupidaggini buttate giù retoricamente. Belle parole che non significano niente.
Si. Possibile. Ma mi innervosisco quando mi si dice che bisogna adeguarsi al sistema, che quello in cui credo è datato, è inutile. Io credo nella gente, credo nella forza dei giovani. E, dato che io ho 24 anni non posso non credere in quello che scrivo.
Io credo nel diritto e nei diritti che ognuno di noi deve imparare a conoscere e far rispettare. Uno su tutti il diritto al libero arbitrio, alla libera scelta. Abbiamo il dovere verso noi stessi e verso le generazioni future di scegliere e di non adeguarci a un sistema marcio e decadente.
Credo nei giovani e nei più piccoli. Credo nell’educazione alla politica, alla libertà, alla legalità. Riappropriarsi del senso più alto di essa vuol dire cominciare a costruire qualcosa di nuovo, cominciare una metamorfosi che non può non partire dai giovani, dai “piccoli”.
La rivoluzione oggi è educazione, è partecipazione. Partecipare è tutto ciò che ci viene chiesto. Interessarci. Ascoltare. Capire. Anche la nostra Patti ha bisogno di una metamorfosi. E la gente ha bisogno di credere che sia possibile.
Alla fine di questo sfogo, mi viene in mente un’altra bella frase ad effetto, che non ha niente a che vedere con la machiavellica teoria di apertura, ma che si addice perfettamente all’aria che si respira da un paio di anni a questa parte nella nostra appassita città: «Se la gioventù le negherà il consenso, se i siciliani la considereranno nemica, anche l’onnipotente misteriosa mafia svanirà come un incubo (Paolo Borsellino) ».
Valentina Martino
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Come promesso, questo blog pubblica gli sfoghi e i pensieri dei giovani della nostra città. Non tutti, per carità: non perché non sia un blog democratico, ma perché alle volte i giovani non sono più giovani. Cominciano a ragionare come la società vuole che essi ragionino e si distinguono per sorrisi saccenti e furbi che ricordano molto uno stato di natura hobbesiano. Invece ci sono tante persone, compresa l'amica Valentina, che vivono una vita intera a chiedersi il perché delle cose e a non accettare il moto meccanico come dato assoluto e inspiegabile. Purtroppo per voi (alludo a tutti gli "anarcoborghesi" che abitano la nostra società "civile") c'è gente che - magari sbagliando - non accetta l'impossibilità assoluta di un cambiamento radicale. Non accettiamo, noi, che l'impossibilità di cambiare sia il dato di partenza: può essere, al massimo, il risultato della prova.
Ma non ci si prova mai davvero.
Lo sfogo che avete letto qualche riga più su credo sia dovuto ad una di quelle discussioni, anche molto animate, dove politicanti di turno (che si candidano a fare il bene della collettività), abdicano in partenza al loro compito, accettando un ruolo secondario che li incastrerà nel sistema che ha già fallito. Ruolo che non permetterà nessuna crescita stabile della società, ma forse solo l'appiglio a qualche potentato politico-economico al quale piegarci a novanta gradi in cambio di un pezzo di gloria: non meritata, ma guadagnata rubandola alla naturalità del sistema sociale. Il fine non giustifica i mezzi: è una fesseria. Non è da stato di diritto. Ma d'altronde in un paese dove la regola è facilmente aggirabile e anzi, sono le istituzioni a dare il cattivo esempio, non si può parlare di stato di diritto.
S.R.
Convocato il Consiglio Comunale
martedì 9 marzo 2010
Una casa per il futuro
Salve, sono il Futuro. Ho sempre vissuto a Patti e devo dire che la gradevole vita della provincia mi ha spesso reso felice. Tuttavia ho sempre sperato di essere migliore del passato ma spesso non ci sono riuscito. Ho cominciato ad avere dubbi sulla mia possibile entità quando la mia vita veniva spezzettata e spostata in strutture precarie. Ho avuto paura di non poter più crescere, ma per anni mi hanno rassicurato. Mi hanno sempre fatto ripartire da soluzioni e situazioni nuove: ma già precarie. Comunque mi sono fidato.
Purtroppo le belle speranze dei miei figli non sono mai bastate, ed oggi mi ritrovo nella situazione di poter restare a breve senza una casa. Senza più un tetto.
Il 15 marzo scade il bando con il quale, i soliti cattivi e sprovveduti, anche stavolta, si trovano a dover affrontare un problema rimandato per anni. Un problema nascosto. Coperto.
Mio padre è il Futuro della Provincia di Messina, ed è molto preoccupato per i suoi figli. I miei fratelli che vivono a Giampilieri, San Fratello, Caronia adesso mi dicono che sono loro quelli più a rischio, e che se non si agisce subito andranno incontro ad una morte certa. Ma io, che li capisco e che so quanto questo sia vero, mi domando perché i problemi debbano arrivare sempre alla loro configurazione peggiore: perché l'uomo ha bisogno delle emergenze per tornare all'azione ragionata.
Io vivo a Patti da più di 1000 anni e di emergenze ne ho dovute affrontare tante, ma ho sempre pensato che la mia casa, con le sue solide basi, dovesse essere il punto forte di una esistenza senza più emergenze. La mia casa è la scuola: la madre della conoscenza. E senza la conoscenza io non esisto: senza la conoscenza non c'è alcun futuro.
Tutte le strutture per la conoscenza secondaria di Patti non vanno certo a formare una condizione abitativa ottimale, ma mi sono sempre adattato. Una di queste strutture, che compongono la mia casa, vive la situazione peggiore di tutte sin dalla sua nascita: il liceo scientifico.
Fino al 15 marzo si cerca un'altra soluzione provvisoria: un posto con una storia sua e che quindi non sarà mai adeguato. Ma purtroppo, visto che in 40 anni gli uomini cattivi della Provincia non hanno mai investito su una casa nuova e su un futuro sicuro, adesso la necessità di non morire mi impone di sperare assieme agli uomini e di riuscire, almeno, a sopravvivere.
Io aspetto... ma se il 15 marzo resterò senza casa, non potrò più accompagnare le ambizioni di questa città. Se non la morte, una privazione d'anima.
Sebastian Recupero
sabato 6 marzo 2010
L'opposizione interroga il sindaco e la Giunta sulla mensa scolastica.
Il testo dell'interrogazione:
INTERROGAZIONE
I sottoscritti Consiglieri Comunali,
- che con determinazione del funzionario responsabile n. 922 dell’11.12.2009 è stato approvato il relativo bando di gara, pubblicato all’albo pretorio dal 14.12 al 29.12.2009;
- che, a seguito dell’asta pubblica, con determinazione del funzionario responsabile n. 29 del 2.2.2010 l’appalto veniva affidato, a decorrere dal 18.1.2010, ad una ditta con sede in Giarre (CT) per l’importo complessivo di €. 54.812,16 IVA inclusa;
- che, sebbene il contratto di appalto non sia stato ancora sottoscritto, la ditta aggiudicataria ha iniziato a fornire il servizio a far data dal 18.1.2010;
- che si sono riscontrate ripetute lamentele da parte dei genitori dei bambini fruitori del servizio circa la scadente qualità dei pasti forniti;
- che la buona qualità dei cibi serviti a bambini, anche di tenerissima età, è condizione indispensabile del corretto espletamento del servizio di mensa scolastica.
Premesso quanto sopra,
1) Per quale motivo il relativo contratto di appalto con la ditta aggiudicataria non è stato ancora sottoscritto ed in che tempi ciò avverrà;
2) Se nel citato contratto verranno espressamente previsti precisi standard qualitativi cui la ditta appaltatrice dovrà attenersi nell’espletamento del servizio nonché puntuali controlli da effettuarsi, quotidianamente, a cura del personale del Comune di Patti;
3) Quali e quante segnalazioni sono giunte agli uffici competenti circa la asserita scadente qualità dei pasti forniti ai bambini e se sono state elevate contestazioni alla ditta aggiudicataria;
4) Quali iniziative l’Amministrazione Comunale ha fin qui adottato per garantire la qualità di tali pasti e quali, eventualmente, ha intenzione di adottare in futuro;
Patti, 6.3.2010
Redazione
venerdì 5 marzo 2010
Flash news
UNIVERSITA' A PATTI: L'Ufficio Stampa del Comune di Patti, con un recente documento, comunica che i tecnici comunali hanno messo a punto la versione definitiva dell'accordo di programma per mantenere e rafforzare la sede universitaria di giurisprudenza in Città. Pare sia stato raggiunto l'accordo sulle modalità di collaborazione finanziaria delle amministrazioni comunali invitate a partecipare e che hanno accettato. Adesso il testo attende solo la ratifica delle Giunte e la firma dei rispettivi sindaci. All'accordo di programma, oltre ai numerosi comuni, partecipano la Provincia regionale di Messina, il consorzio intercomunale Tindari-Nebrodi e la Diocesi di Patti.
Redazione
mercoledì 3 marzo 2010
Lettera di Alessando Albana al consigliere Forzano
Riceviamo e pubblichiamo una lettera di Alessandro Albana, membro dell'associazione "Nove Maggio" e facente parte all'epoca dell'associazione "Studenti Cittadini del Mondo", in risposta alle accuse lanciate dal consigliere Forzano in un momento di interruzione durante l'ultimo Consiglio Comunale, che ha avuto luogo il 24 Febbraio scorso.
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Caro consigliere Forzano,
le accuse da Te mosse a “mio compare” Sebastian non mi hanno lasciato indifferente, ed avendo letto un non implicito riferimento alla mia persona (il “compare” che Ti avrebbe cacciato sarebbe il sottoscritto), mi sembra opportuno rispondere a quanto da Te detto. Se non mi trovassi all’estero per motivi di studio, avrei piacere di parlare direttamente con Te di quanto accaduto in data 24 febbraio.
Ricordo bene quando Ti conobbi, durante la campagna elettorale per l’ultima tornata amministrativa. In quel periodo ebbi modo di avere un costante e pacifico scambio di vedute con Te, nonché una discreta frequentazione. Allora Ti proponevi come “volto nuovo”, personaggio innovativo e punto di riferimento dei giovani. Nonostante ciò, militavi nella squadra della continuità, la “Lista Venuto”, principale sostenitrice dell’omonimo sindaco uscente. “Cambiare dall’interno” era la Tua idea, che però non mi convinse e non Ti votai.
Nel maggio del 2008 i nostri rapporti continuavano a nutrirsi di un sereno scambio di opinioni, nonostante quanto da Te annunciato in campagna elettorale non fosse che un miraggio. Per la Giornata dell’Arte, l’associazione “Studenti Cittadini del Mondo”, di cui facevo parte, come anche “mio compare” Sebastian, ha organizzato una serie di iniziative nel centro storico proprio con l’idea di dare nuova e migliore visibilità a quella parte della nostra città. In virtù del nostro rapporto di amicizia, pensai di rivolgermi a Te per tenermi aggiornato sullo stato delle procedure burocratiche ed evitare che queste si impelagassero negli ingranaggi amministrativi.
Naturalmente eri costantemente aggiornato sullo stato dell’organizzazione, se non altro perché Ti telefonavo periodicamente per riferirTi dei nostri progressi. Con ciò intendo dire, tra le altre cose, che sapevi benissimo che il centro storico versava in condizioni non degne di un evento artistico, come sapevi bene che a pulire la cacca di gatti e colombi da terra e dai muri c’erano le ragazze e i ragazzi dell’associazione.
Andiamo al “fatto”. E’ il 10 maggio 2008, la Giornata dell’Arte è in pieno svolgimento. Nel tardo pomeriggio, in Piazza Niosi, attorniato da giovani e giovanissimi mi chiedesti perché non facessimo un esposto e non ci lamentassimo della condizione del centro storico, degli alberi non potati, eccetera. La domanda mi sembrò surreale, e probabilmente risposi con eccessivo impeto (di questo mi scuso), ma nessuno Ti cacciò o Ti invitò ad allontanarTi, né mai si sarebbe sognato di farlo. Fosti Tu ad andar via, ma non prima di aver criticato gli “amministratori di questa città”, nei quali, a quanto pare, non Ti identifichi, ma che continui a sostenere col Tuo voto in Consiglio comunale.
Ad ogni modo, caro consigliere Forzano, a distanza di due anni continuo a non capire se la questione da Te posta sia stata dettata dalla voglia di far presa sui giovani pattesi (come è stato ricordato, Tu “stai con loro”, o almeno così risulta scritto su alcuni zainetti e cappellini) o piuttosto da sprovvedutezza politica. Tu, che siedi in Consiglio comunale, che sei parte della maggioranza, che stai coi giovani, che sei attento a cosa accade nel tuo paese, nel paese che amministri, chiedi a me il “perché”? Mi pare quanto meno fuori luogo, soprattutto per un soggetto che si era proposto come personaggio nuovo e che di nuovo non ha fatto niente, se non regalare qualche cappellino ai giovani del paese. Dopo quanto detto, continuo a non cogliere cosa Ti spinga a parlare ancora di un episodio da cui non hai nulla da guadagnare, e per di più in questi termini, in seno ad un civico consesso, che dovrebbe essere luogo sì di confronto, ma anche di pacatezza ed educazione. A tal proposito, caro Forzano, Ti invito a mantenere un comportamento più sobrio in Consiglio comunale, ad evitare sfoghi e attacchi di questo genere, che non fanno onore alla Tua persona ed al paese che amministri. Ti invito inoltre a non esitare a rivolgerTi direttamente al sottoscritto se questi Ti ha creato problemi o cagionato danno.
Colgo infine l’occasione per chiederTi di spiegare pubblicamente questa Tua posizione “politica”, dissociata ma associata, nemica ma amica, contro ma a favore della maggioranza; Ti chiedo di farlo in quanto tuo dovere deontologico nei confronti dei cittadini che ti hanno votato e dei Pattesi tutti, che amministri e rappresenti.
Cordiali saluti.
Alessandro Albana…
lunedì 1 marzo 2010
Monnezza a Patti: la Giunta continua a provvedere da sé.
"L'intervento di pulizia sul territorio è stato determinato dall'esigenza di tutelare la salute e l'igienicità pubblica e viene attivato in danno dell'ATO ME 2, che non ha provveduto alla raccolta, al trasporto ed al conferimento dei rifiuti in discarica". [cit. comunicato n.48, Ufficio stampa del Comune di Patti].
Finita questa fase, torneremo ad essere sommersi dalla monnezza.
Non è colpa dall'Amministrazione comunale di Patti, che anzi ha fatto quel che ha potuto, ma di un sistema di cose a cui anche le giunte dei vari comuni, negli anni, hanno aderito. Assunzioni, posti di manager e dirigenti, uffici etc., con un sistema di scatole cinesi tanto accattivante quanto fuorviante e dannoso, nel quale, ai danni dei cittadini onesti e liberi, c'hanno mangiato un po' tutti. Si è speculato sulla monnezza e si specula anche sulle energie pulite: per il parco eolico di Raccuja-Montalabano-San Piero Patti ci sono 8 avvisi di garanzia. La procura indaga per presunti favoreggiamenti in aggiudicazione di appalto.
Comunque tornando all'immondizia, c'è da dire che il problema sta a monte: non si è fatto nulla per applicare nuovi sistemi di smaltimento o addirittura di diminuzione delle quantità di rifiuti prodotti. E le Ato, in questi anni, sono state incapaci di gestire il servizio.
In questa Italia per risolvere i problemi c'è bisogno di attendere che diventino emergenze.
Attendiamo allora.
Sebastian Recupero