Ecco il testo del comunicato pervenutoci tramite casella di posta elettronica:
Presentata richiesta di autorizzazione per lavori cavea al Teatro di Tindari.
Il sindaco di Patti, Giuseppe Venuto, ha inoltrato - presso la Soprintendenza per i Beni Culturali di Messina – richiesta di autorizzazione al fine di procedere all’esecuzione dei lavori necessari per la messa in opera della cavea del Teatro Greco di Tindari, rispettando la rilevanza artistica dell’immobile. Considerato che, come ogni anno, il Comune di Patti organizza rappresentazioni teatrali di grande rilevanza artistico-didattica-culturale, che prenderanno il via nei primi giorni del mese di maggio, con tale istanza si dovrebbe procedere anche ad un incremento di posti a sedere, passando dagli attuali 1500 a 2200.
Patti, 15 marzo 2010
L’Ufficio Stampa
_____________________________________________ Il commento
Tempestivi non di certo. Opportunisti forse. Inconcludenti molto probabilmente.
A prescindere dal giudizio sulla tempistica di certe operazioni (attendiamoci, a breve, anche qualche strada asfaltata in più) il giudizio sul fatto in sé non è del tutto negativo.
C'era bisogno di intervenire sulla struttura del Teatro greco, di sistemare le gradinate e c'è bisogno di fare pulizia tutt'intorno. Lo diciamo da sempre. Quindi, questa richiesta di autorizzazione del comune, non è un passo negativo.
Tuttavia l'iniziativa dell'odierna amministrazione comunale ci apre gli occhi sulla incapacità avuta nei nove anni appena trascorsi. Una incapacità e un pressappochismo dimostrati su molti fronti.
Qualche giorno fa ci è pervenuto anche il comunicato stampa relativo alla edizione 2010 della rassegna "Tindari Teatro Giovani" organizzata dal Liceo Classico e Scientifico (quest'ultimo, probabilmente ancora per poco) di Patti. Ebbene non ne abbiamo dato notizia perché non pubblichiamo gli spot. A tal proposito è necessario ricordare che per anni questa manifestazione non è stata proprio il "fiore all'occhiello" dell'amministrazione di Patti - come loro ci hanno comunicato - bensì una operazione fatta a metà, investendoci, probabilmente, poco denaro e poca voglia. E lo dico perché posso dimostrare che effettivamente l'attenzione non è stata abbastanza: io, anche se per pochi anni, ho fatto parte dell'iniziativa. E con me tantissimi altri ragazzi che recitavano negli spettacoli teatrali proposti dal laboratorio del Liceo. Abbiamo visto di persona montare il palco del Teatro di Tindari uno o due giorni prima del'inizio della manifestazione. Abbiamo lottato per schivare chiodi e buche, su quel palco. Abbiamo visto passare cani (che rubavano anche i microfoni) e mucche dietro di noi durante gli spettacoli. Abbiamo visto gente che faceva il parapendio ed elicotteri che sorvolavano proprio l'area interessata, anche a quote basse.
Diciamo che il fiore all'occhiello è un'altra cosa.
Certo, sono sereno nell'affermare che c'è stato uno sforzo della Giunta Venuto per fare andare avanti questa manifestazione e credo, altresì, che il Sindaco e gli assessori ci tengano molto. Tuttavia sono altrettanto certo che non si siano usati gli strumenti giusti per rendere "Tindari Teatro Giovani" un progetto serio.
Per onestà intellettuale, devo ammettere che è troppo facile criticare tutto quello che fanno gli altri: per questo motivo mi sento in dovere di non infierire, ulteriormente, su questa iniziativa. Ma.. (c'è un ma..) non potrò mai smettere di criticare il metodo e la capacità politica che certe operazioni fanno emergere.
Il metodo è fallimentare: non c'è la progettualità per il futuro e di anno in anno si procede a tentoni. Oltretutto non c'è abbastanza concertazione tra le parti (lo ripeterò sempre).
La capacità politica è quella che riesce ad applicare un metodo per raggiungere obiettivi. Ma la capacità politica si percepisce nella focalizzazione degli obiettivi, prima che nel raggiungimento degli stessi. Ecco: questa amministrazione comunale non ha obiettivi. O comunque non ha obiettivi veri.
Così, anche per tutte le altre attività connesse al Teatro Greco, la mancanza di obiettivi condurrà, presumibilmente, ad un fallimento.
Sebastian Recupero
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