martedì 23 marzo 2010

Monnezza e malcostume: non ci dormo la notte.

[Pensieri e parole di mezzanotte]

Forse la stiamo prendendo alla leggera, oppure come al solito per non pensare al problema facciamo finta che non esiste. Lo spostiamo sempre un po' più in là.
Sono anni oramai che, insieme a tante altre persone, ho maturato preoccupazioni notevoli sul futuro del ciclo rifiuti in Italia, ma soprattutto in Sicilia. Tuttavia in queste sere, un po' insonni - come spesso mi capita - le riflessioni su un futuro tecnologicamente diverso, che ci aiuti a produrre meno rifiuti, lasciano il posto all'amarezza che provo nei confronti dell'inerzia del cittadino siculo.
Ho detto più volte di come questa nostra terra sfugga ad ogni regola della sociologia e della statistica nella mancata adesione ad un'alternanza politico-amministrativa. Proprio a seguito di questa riflessione possiamo incanalarci in un'analisi di tanti altri fatti: non per ultimo la questione rifiuti. Pare che il siciliano, come qualsiasi cittadino del mondo, sia incline a lamentarsi se qualcosa non va bene; purtroppo però, a differenza di altri, trova sempre la scusa buona per non volere il cambiamento. Per non provare nemmeno.
Io credo che una buona parte dei cittadini residenti nel comprensorio, quindi utenti dell'Ato 2 Me - chi più, chi meno -, in fin dei conti, non abbiano capito di chi è la responsabilità di quello che sta succedendo, e , verosimilmente, se l'ha capito non gli interessa. Gli interessa solamente che tolgano l'immondizia dalle strade.
Però vorrei spiegare sinteticamente cosa sta succedendo. C'è una tariffa illegittima, la TIA (qualcuno l'ha inventata), nata con il passaggio di competenze dai comuni agli Ato(qualcuno li costituiti sul territorio), e c'è un debito fortissimo dell'Ato Me 2 nei confronti delle discariche (per il conferimento rifiuti) e delle ditte che effettuano la raccolta e il trasporto (da noi la GESENU). Alcuni comuni come Patti, per tamponare l'emergenza, hanno stanziato delle risorse che poi dovrebbero essere restituite dall'Ato. Ma francamente non si sa quando.
I debiti ci sono perché la gente non ha pagato le bollette. Molti, appassionati di contenziosi e sconti frontali - alle volte giustificatissimi - con le istituzioni, non hanno pagato per i motivi legali di cui sopra; altri, forse, non hanno pagato per motivi di comodo. E' vero quanto dice il consigliere Aquino: la tariffa è illegittima, quindi non ci sono "furbetti" tra gli individui che non pagano, ma solo gente che gode di un diritto. Tuttavia questo facile populismo - non me ne voglia l'opposizione consiliare - non mi tranquillizza nemmeno un po' sulla sensibilità maturata dai cittadini adulti di questa nostra Provincia in materia di rifiuti e, in generale, di responsabilità sociale.
Per altro vorrei ricordare, come dato di fatto e senza esprimere giudizi, che per il momento, con la scusa di una tassa illegittima, i cittadini non stanno pagando per un servizio che hanno ancora. Non stanno pagando nemmeno una tariffa minima. Ha ragione Aquino a denunciare che è stato un errore incaponirsi sull'imposizione della TIA, però per onestà bisognerebbe dire anche chi si è incaponito e chi ci ha portato a questo punto. Da Cuffaro a Lombardo da Leonardi a Ricevuto, sono tutti amici vostri. Se poi vogliamo parlare solo dei consigli d'amministrazione dell'Ato diciamo che "i pezzi grossi"(i sindaci di Barcellona, Milazzo e altri comuni) e tutti i dirigenti che sono stati piazzati all'interno, mi pare che abbiano qualcosa a che fare con il centro-destra.
Chi è responsabile paghi.

Il punto è che quando finirà l'emergenza - perché si troverà, come al solito, qualche soluzione onerosa per la Regione o lo Stato - i soldi che mancheranno ai servizi e allo sviluppo costituiranno un problema che noi adesso sottovalutiamo. Insomma, i soldi sono sempre gli stessi e, "gira, vota e furria", sempre dai cittadini vengono: il danno prodotto dalle nostre amministrazioni e dai nostri politici, prima o poi verrà fuori. Senza pietà.
Quindi cosa voglio dire? Che per ora la classe politica, per tutelarsi, attua un rimpallo di responsabilità e, chi a destra chi a sinistra, fa apparire normale ciò che normale non è. Mi scandalizza un po' - ormai non più di tanto - che la gente non si sappia scandalizzare più se un consigliere comunale, o provinciale, può dire con molta nonchalance che gli Ato hanno rappresentato, in Sicilia, un sistema di spartizioni, clientele e affari mafiosi. Insomma un dato assunto tranquillamente, senza che se ne faccia percepire l'immoralità e l'illegalità. E per altro, alla fine, pare non sia colpa di nessuno.
Beh, credo che diventerò pazzo molto presto, di questo passo. E tanta altra gente con me.

Vedo che al momento ci si impegna a dire, tranquillamente, che ci hanno "mangiato" un po' tutti, che c'è stata "un'allegra spartizione" e , per distogliere l'attenzione dalle responsabilità dei politici nostrani (un po' di tutti i partiti), si pensa a litigare sulla tariffa. A giocherellarci.
A Patti i politici dell'opposizione affermano che i cittadini fanno bene a non pagare, ma si dimenticano che i loro referenti regionali e provinciali sono gli autori del disastro; alcuni politici della maggioranza, invece, attaccano i cittadini - fatta esclusione, di certo, per il consigliere Gigante, sempre molto chiaro, seppur infruttuoso nella sua posizione.
E sulla maggioranza, come mi è solito fare, qualche parolina bisogna spenderla. Sarò più breve del solito: mi basta dire che in vista delle amministrative del prossimo anno, un centrosinistra fasullo come quello di casa nostra, che pare si voglia apparentare con forze e potentati politici del centro-destra, non può rischiare di parlare troppo. Non si sa mai. Infatti, tolto Gigante, la banda Gullo-Venuto non fa molti richiami politici. L'autonomismo ha dato il via all'unione di tutti con tutti per difendere le poltrone e dimenticare i fallimenti. Purtroppo però (lo dimostrano i botta e risposta di questi giorni), chi gioca col fuoco prima o poi si scotta.
Ma torniamo alle bollette e ai rifiuti.
Personalmente ritengo che le bollette vadano pagate sempre, anche quando sono inique, come in questo caso. Forse mi sbaglierò, ma non riesco a vedere le istituzioni come nemiche dei cittadini (come invece qualche genitore, in modo frettoloso e superficiale, continua a insegnare ai figli), e so bene che tutto ciò che si fa, viene fatto per il cittadino. Quando così non è, quando sento di aver subito un'ingiustizia, solo dopo aver dimostrato di avere la coscienza a posto, io, cittadino, acquisisco il diritto di protestare, anche duramente. Ma su questo sarò onesto: forse lo penso solo io e forse non è sempre accettabile. Tuttavia come biasimare, in questo momento di crisi, chi può risparmiare qualche cosa. Come biasimare chi deve fare i suoi interessi e non vuole consentire che solo i politici facciano i propri.
Dunque fate bene: non pagate! E' la giusta punizione per la classe politica incapace e corrotta che ci ritroviamo!
Io sono con voi cari conterranei, vi sostengo. A patto che non votiate più con gli occhi chiusi e la speranza di avere le tasche riempite senza merito o senza sforzi.
A patto che vi decidiate a provare...il cambiamento.

Siccome ci attendono ancora tempi difficili,
buona monnezza a tutti.

Sebastian Recupero

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