ATTENZIONE: Questo articolo ha subito delle modifiche successive alla data della sua pubblicazione. Ci è stato fatto notare che nelle nostre sintesi spesso non risulta riportata la voce di un gruppo politico. Per questo motivo, a seguito di questa segnalazione, ed esclusivamente nel senso della completezza dell'informazione, abbiamo deciso di integrare, come è giusto, quello che distrattamente e senza nessuna volontà oscurantista era stato omesso.
La seduta di ieri del Civico Consesso si apre con un minuto di silenzio in memoria dell'avvocato Enzo Fragalà, ex parlamentare palermitano, barbaramente ucciso qualche settimana fa all'uscita dal suo studio legale.
La discussione dell'aula si apre con il punto n.8 dell'Odg (Università degli studi. Corso di Laurea in Giurisprudenza. Situazione attuale e prospettive future. Discussione in merito) a seguito della votazione sul prelievo per la trattazione prioritaria dello stesso.
Dopo l'esposizione dell'argomento da parte del consigliere Aquino e il dibattito con il Presidente in merito alla autoconvocazione del Consiglio recante questo punto all'ordine del giorno - Scardino spiega che ha considerato questo punto integrato alla prosecuzione del Consiglio della scorsa seduta -, seguono le precisazioni di Forzano e Arlotta che ricordano di essere stati, per primi, i promotori di ordini del giorno in merito alla risoluzione delle problematiche legate alla sede universitaria. Il consigliere Molica (Progetto Patti), inoltre, precisa che gli unici che hanno creduto fino in fondo al progetto e che vanno davvero ringraziati sono i componenti della Curia.
E' il sindaco Venuto a fare il punto, chiamato in causa dall'opposizione, in questa seduta: "Dopo numerosi incontri, il 3 marzo è stato inviato a tutti i comuni e agli enti previsti, la versione definitiva dell'accordo di programma per la compartecipazione finanziaria alla gestione della sede universitaria di Patti. Al momento attuale hanno ratificato il comune di Librizzi, il comune di Ficarra e il Consorzio intercomunale Tindari-Nebrodi. Inoltre la Provincia di Messina, dopo un incontro con il Presidente Nanni Ricevuto, ha confermato la sua adesione e il suo contributo per l'importo di 40 mila euro. Siamo certi che in tempi brevi tutti gli altri comuni ratificheranno e sappiamo che alcuni stanno provvedendo già in queste ore. Per quanto riguarda l'interruzione delle lezioni, ho sollecitato il Preside Berlingò a farle continuare, facendomi garante, a nome della Giunta, dell'anticipo delle somme. Ma il Preside mi ha risposto che forse era il caso di aspettare una decina di giorni per la firma degli dell'accordo da parte di tutti i comuni. Infine, per quanto riguarda il debito pregresso nei confronti dell'Università di Messina, stiamo per ultimare i conti, dopodiché provvederemo a saldarlo".
Il consigliere Aquino si mostra fiducioso, ma ricorda che probabilmente sarebbe stato il caso di pensare prima a quello che sarebbe potuto succedere sobbarcandosi da soli una spesa così onerosa e accusa la Giunta Venuto di aver lavorato solo tardivamente all'ipotesi del Consorzio - comunque al momento accantonata - che avrebbe garantito anche dei finanziamenti pubblici, come è stato fatto - seppur si tratti di una fattispecie diversa - a Montalbano Elicona.
Prima dell'interruzione, richiesta dal consigliere Di Dio per redigere un documento da votare, il consigliere Tripoli, dai banchi della maggioranza, chiede l'impegno della Giunta per l'apertura di uno sportello della Segreteria dell'Università a Patti, cosa di grandissima importanza e che fino ad oggi è mancata.
Al ritorno in aula il dibattito si fa politico e, chi per un motivo chi per un altro, accusa la parte politica avversa di pretestuosità e strumentalizzazione. L'elemento scatenante è la richiesta di votazione di un documento che impegni l'amministrazione a fare tutti gli sforzi possibili, anche dal punto di vista economico, per la ripresa delle lezioni e per il raggiungimento dell'obiettivo successivo, cioè la formazione di un consorzio o di una fondazione. Il documento sostanzialmente chiederebbe alla Giunta di farsi carico delle spese necessarie, in caso di ulteriori ritardi, per far riprendere le lezioni e di attivare un percorso per il coinvolgimento di enti privati. Tripoli e De Luca non vedono l'utilità di questa votazione e a quest'ultimo appare strano che l'opposizione voglia fare approvare un suo documento su cose su cui tutti sono d'accordo. Anche il consigliere Molica esprime il suo disappunto precisando che non ci sono più i toni giusti per un discorso politico serio e facendo percepire la contrarietà a un documento, a suo modo di vedere, decisamente infruttuoso.
Nel frattempo si pensa di operare alcune modifiche e Aquino propone sospensione per redigere un documento comune. Il ritorno in aula non muta la situazione.
Il Sindaco, che interviene su richiesta del consigliere La Macchia, invita il Consiglio a non approvare alcuna deliberazione in merito perché il fatto potrebbe condizionare la ratifica dell'accordo da parte di alcuni comuni.
Gigante reclama l'autonomia del Consiglio comunale: "non abbiamo bisogno di mamma o papà"; La Macchia spiega che gli servivano chiarimenti; Forzano ribadisce che per la maggioranza si tratta di un atto pretestuoso dell'opposizione. Aquino è 'attonito': "Approvare questo atto non è fare la 'primadonna', non è una fuga in avanti. Una fuga in avanti forse si è fatta nel 2004, quando si è andati troppo spediti, e poco curanti dei problemi, nell'impegnare economicamente il comune con l'Università!"
Probabilmente l'unico problema del documento potrebbe essere relativo alla parte che impegna il Comune ad anticipare le somme necessarie per la ripresa delle lezioni, cosa che potrebbe far temporeggiare gli altri. Per quest'ultimo motivo Gigante chiede che vengano stralciate alcune righe dal documento, ma vista l'indisponibilità dei Consiglieri di maggioranza a qualsiasi deliberazione in proposito, si vota il testo integrale: bocciato (8 a 7).
La richiesta di prelievo di Gigante, approvata dal Consiglio, fa si che si parli adesso del punto n. 3 (ATO Rifiuti Me 2 – Situazione complessiva del servizio di raccolta e smaltimento rifiuti. Mantenimento del servizio e salvaguardia dei livelli occupazionali).
Il consigliere Aquino espone l'argomento rifiuti e pone alcune domande al Sindaco e alla Giunta: "oltre al problema della raccolta - ricorda - c'è il problema occupazionale". Il consigliere chiede al Sindaco come intende procedere nel caso in cui gli operatori ecologici assorbiti dalla GESENU, verranno licenziati; tutto ciò anche a fronte di una sentenza del Tribunale di Patti che sancisce il reintegro in organico dei lavoratori, nei comuni di provenienza.
Il Sindaco fa il punto della situazione: parla del problema delle discarica chiusa a Mazzarà Sant'Andrea, dei debiti dell'Ato, della riscontrata illegittimità della tariffa TIA, ma sottolinea il buon operato della Giunta sulla gestione dell'emergenza e anche all'interno dell'ATO, anche a seguito dell'elezione del nuovo Presidente. E sui dipendenti a rischio licenziamento dice:"Prevedemmo già nell'atto di deliberazione sull'Ato un meccanismo di reintegro degli operai. Quindi qualora fossero licenziati, il comune li riassumerebbe automaticamente".
Il consigliere Molica interviene per ricordare che il problema più importante per le amministrazioni future sarà quello del debito: a questo proposito chiarisce che se la tariffa è illegittima, i cittadini che non hanno pagato non sono affatto classificabili come "furbetti", come qualcuno pensa.
Segue l'intervento del consigliere Forzano che chiede con forza che si insista di più sulla raccolta differenziata e che si intervenga per quanto riguarda la morosità dei cittadini: sostiene che le bollette dell'Ato andavano pagate, e solo dopo, si sarebbe potuto chiedere l'eventuale rimborso.
Ma è il consigliere Gigante a centrare il punto: "la gestione del ciclo dei rifiuti è stato fin'ora un sistema mafioso e clientelare. Sistema con cui il centro-destra, alla Regione (soprattutto con Cuffaro) e alla Provincia (con le amministrazioni di Barcellona e Milazzo a giocare un ruolo chiave), ha operato una spartizione di posti di lavoro, compensi e ruoli politici". Inoltre Gigante accusa il Sindaco Venuto di non essere stato abbastanza duro e deciso nell'affrontare questa situazione concludendo che, per quanto riguarda i dipendenti GESENU, se venissero licenziati il comune non saprebbe bene come procedere: quindi bisogna cominciare ad attivarsi.
E' Aquino a chiudere la discussione e, prima di sospendere la seduta per redigere un documento da votare, ricorda come questa fase storica sia molto importante per il futuro della raccolta rifiuti in Sicilia e invita l'amministrazione comunale di Patti a collaborare, formulando anche pareri o proposte, alla riforma regionale che è in discussione all'Ars in queste ore. Il consigliere chiude l'intervento con due punti fondamentali. Il problema del debito, che ricorda essere dovuto più al mancato pagamento delle bollette che ai costi dell''allegra spartizione' di cariche amministrative, e il problema della riassunzione dei dipendenti Gesenu.
Innanzitutto chiarisce che "chi non ha pagato la TIA, non ha pagato nel godimento di un suo diritto assoluto, a fronte di una granitica giurisprudenza sull'illegittimità della tariffa" e che ad aver sbagliato sono stati gli amministratori che si sono incaponiti nel far pagare questa tassa; poi conclude che i dipendenti della Gesenu non potranno essere reintegrati nell'organico del comune perché non ci sono più i posti necessari, occupati in questi anni da una Giunta che, da settembre scorso, svia il dibattito e temporeggia rispetto alla revisione della pianta organica.
Dopo la sospensione, il documento promosso dalla minoranza consiliare, non viene approvato.
Sono le ore 21.10 la seduta è rinviata, presumibilmente, al26 marzo.
Sebastian Recupero
Nessun commento:
Posta un commento