mercoledì 17 novembre 2010

Al 17 di Novembre (pensiero breve)

Brevissimo. Stranamente.

Voglio solo ricordare a me stesso e al mondo che mi ascolta cosa abbia voluto dire per me il 17 novembre da quando, 16enne, lo organizzavo con corteo, striscioni, cori e concerti.
Il 17 novembre era semplicemente la data in cui per uno studente tutto era possibile. Io sentivo che in quel giorno avrei potuto fare tutto: avrei potuto sfidare ogni cosa, anche la meccanicità intrinseca dei giorni nel "sistema vita", nel "sistema paese". Il 17 novembre era come il vento di liberazione da quelle che per noi, ormai, erano divenute solo carceri: le scuole. Che brutta cosa se le scuole diventano carceri. Ma che fare? di fronte al fatto che siamo solo numeri, ingranaggi o, peggio, punti di una linea spezzata su una tavola di statistica, che fare? Di fronte a diplomifici senza sole e soprattutto senza strutture. Evadere, ma capire la bellezza che sta nella conoscenza... ricercarla nelle forme e nei colori della libertà. Nel concetto di "formazione" distante anni luce da "istruzione". Noi non siamo macchine in fin dei conti, no?
Allora magari era implicita, ma c'era la gioia della conoscenza, della formazione del nostro Io, attraverso la liberazione.
E oggi si, c'è ancora il bisogno di una liberazione - che forse è sempre la stessa che non arriva mai - senza dimenticare il valore di collante e formante sociale della scuola e dell'Università pubbliche. Ci devono essere e devono essere di tutti e per tutti.

Oggi a Messina la piattaforma del 17 novembre è stata lanciata da Rete No Ponte, Movimento acqua bene comune, Unime In Protesta, Udu e CGIL. Quando avevo 16 anni forse non capivo che il diritto allo studio è un bene pubblico collegato a tutti gli altri. Collegato al concetto stesso di "pubblico".
Ed ecco la liberazione: abbiamo bisogno di liberarci da chi ci sta rubando tutti i nostri beni comuni. Ci dobbiamo libeare di quelli che si professano liberali.

L'unica vera istruzione deve essere pubblica. Perché pubblica è la bellezza, pubblica è la conoscenza, pubblica è la vita.

Richiesta di oggi al Governo: storniamo i 12 miliardi di euro dei cacciabombardieri e investiamoli nell'istruzione, nell'università e nella ricerca.

BUON 17 NOVEMBRE A CHI CREDE CHE PARLARE DI CAPITALISMO E ANTICAPITALISMO ABBIA ANCORA UN SENSO.
BUON 17 NOVEMBRE A CHI NON CREDE PIU' IN NULLA.

Sebastian Recupero

3 commenti:

  1. quanti ricordi Seby,
    mi fa sempre piacere ripensarci. triste è invece venire a conoscenza di come il 17 novembre venga svalutato oggi a Patti, con cortei apatici [sempre se ce ne sono] che durano un'ora scarsa e subito tutti a casa.
    non c'è partecipazione. non c'è scambio di idee pareri e sogni.
    mi consolo sapendo che noi, pur essendo numeri, a scuola ne facevamo di rumore. e che eravamo [e siamo] coscienti. l'importante è rimanerlo fuori, nella vita vera [come tu fai] e non solamente sulla piattaforma virtuale.

    un saluto da uno che ancora ci crede,
    Davide_

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  2. grazie compare, quelli erano tempi in cui potevamo esser fieri anche delle nostre sconfitte.

    seby

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  3. Davide, ti avrei voluto questo 17 Novembre. Tanta partecipazione ed un buon dibattito in piazza.
    Tu come stai? Tutto ok?

    Roberto.

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