lunedì 5 luglio 2010

Legambiente interviene con forza sulla tariffa di igiene ambientale e non solo.

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa di Legambiente di Patti, in merito alla votazione, da parte del Consiglio Comunale, del regolamento ATO per la tariffa TIA (Tariffa Igiene Ambientale).


COMUNICATO STAMPA:

''Il 28 Giugno 2010 si è svolto il consiglio comunale di Patti, durante il quale, tra gli altri punti all’ordine del giorno, è stato approvato il regolamento sull’introduzione delle tariffe TIA della gestione rifiuti, con relativo piano dei costi e regolamento, e quindi legittimando in questo modo l’operato dell’ATO Me2.

Al di là della parte legale, legata alla querelle esistente tra Associazione Consumatori ed ATO, e che ha visto il Municipio di Patti schierato costantemente dalla parte di quest’ultimo (non sappiamo bene con che costrutto vista l’incapacità dell’ATO ME2 di avere una conduzione economica e manageriale soddisfacente), ancora una volta dobbiamo notare come il consiglio comunale non abbia affrontato il merito della questione: garantire una gestione del ciclo rifiuti ottimale.

Quello che chiediamo all’amministrazione, infatti, è di dichiarare apertamente se considera il modello di gestione rifiuti portato avanti dall’ATO Me 2 un buon servizio di nettezza urbana erogato a costi ragionevoli.

Perché questo è il fondamento ultimo della legge Ronchi, ovvero ottimizzare il servizio riducendo i costi; e né l’amministrazione pattese né i manager dell’ATO ME2 sanno e vogliono porlo come nodo vero da affrontare e risolvere.

Nodo non particolarmente complicato peraltro se si parte dal principio che un servizio nasce e si giustifica soprattutto perché serve ai cittadini che ne pagano il costo, e quindi non è pensabile procrastinare continuamente i problemi gestionali e strutturali che determinano la situazione deficitaria dell’ATO2 in nome dell’emergenza finanziaria. Persino il governatore della Sicilia nel suo ruolo di commissario straordinario ai rifiuti dice di essere determinato nel portare avanti una politica impostata sul riciclaggio dei rifiuti e non è d’accordo con i piani preparati dalla precedente amministrazione regionale, ovvero la creazione di 4 inceneritori per una capacità pari al 105% della produzione attuale di rifiuti. A questo proposito vorremmo chiarire che ciò comporterebbe addirittura l’azzeramento della già misera quota di raccolta differenziata e non terrebbe neppure conto delle tendenze demografiche in atto.

Quindi chiediamo innanzitutto che si risolvano le questioni strutturali e solo in seguito si risani la partita finanziaria, dato che in caso contrario si creerebbe una voragine senza fondo, come difatti sta avvenendo.

Saper impostare e saper affrontare i problemi di un servizio così essenziale significa diminuirne i costi e ciò comporterebbe un aumento del reddito e una migliore qualità della vita. Gestire “per emergenze” (contribuendo a crearle) è il metodo per scaricare i costi sui cittadini e peggiorare l’ambiente.

Appare chiaro come ai consiglieri di maggioranza ed all’amministrazione sfugga questo nesso, e così facendo ambedue si rendono complici di un sistema affaristico clientelare (se non mafioso) che noi rifiutiamo in quanto causa profonda dei mali che affliggono la Sicilia.

Per questo motivo siamo solidali con l’Associazione Consumatori nella sua lotta in difesa dei cittadini e con quei consiglieri che hanno tentato invano di contrastare la politica di subordinazione dell’amministrazione alla conduzione fallimentare dell’ATO Me2.

E’ evidente, inoltre, che questo è solo l’ultimo di una serie di atti che l’amministrazione porta avanti dal suo insediamento perseguendo un’ottica di peggioramento generale e costante della situazione economica, reddituale ed ambientale del territorio, di cui un macroscopico esempio è l’estesa cementificazione. Una delle peggiori della provincia che, anche se non ce ne rendiamo conto, creerà, nel medio-lungo periodo, da un lato una diminuzione del valore del patrimonio immobiliare e dall’altro un incremento dei costi di gestione sia pubblici che privati con le conseguenze sui redditi che possiamo immaginare.

Per tentare di rimediare a tutto questo Legambiente di Patti si rende disponibile a partecipare ad un percorso che porti alla definizione di un programma di governo ed alla definizione di una squadra di esperti in grado di scardinare l’attuale incancrenita situazione e capace di definire un nuovo percorso partecipato di governo della città.''

Legambiente Circolo dei Nebrodi, sezione di Patti

Nessun commento:

Posta un commento