lunedì 7 marzo 2011

SCUOLA PUBBLICA: LA LETTERA DEI DOCENTI DEL LICEO DI PATTI

Pubblichiamo di seguito la lettera, redatta dalla Prof.ssa Maria Lucia Lo Presti e firmata da quasi tutti i colleghi del liceo classico e del liceo scientifico di Patti, in difesa della scuola pubblica italiana a seguito gli attacchi sferrati dal Presidente del Consiglio, on. Silvio Berlusconi, e da altri esponenti della compagine governativa. 


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Il testo della lettera:

I recenti attacchi alla scuola pubblica anche da chi ricopre importanti ruoli istituzionali, secondo cui ci sono insegnanti che vogliono “inculcare principi che sono il contrario di quelli dei genitori”, meritano una riflessione. 

Per i docenti degni di questo nome“educere” significa “portar fuori” ciò che in potenza è in ciascun adolescente, fornendogli solo gli strumenti perché si possa esprimere al massimo grado. Ovviamente questo contraddice qualsiasi indottrinamento perché, come ben sapeva Don Giussani, c’è un implicito “rischio educativo”, c’è una creta non plasmabile a tal punto da sfuggire anche alle mani del più esperto vasaio. La scuola pubblica accetta questo rischio e lo affronta vivendolo ogni giorno sulla propria pelle, proprio perché è un’agenzia in cui si confrontano prospettive diversissime, varie scuole di pensiero e di impostazioni metodologiche. Grazie a questo caleidoscopio di visioni del mondo le menti degli studenti vengono stimolate e sollecitate a cercare via via la loro strada, a formarsi una loro idea, che non sarà mai calco e “dottrina” trasmessa da un docente ma sintesi originale e autonoma, cui ciascuno studente è giunto grazie a un confronto dialettico con i docenti e con i compagni, a loro volta provenienti da ambienti diversificati. Forse i genitori non vogliono questo? Forse preferiscono “l’indottrinamento” (questo sì) di Grande Fratello & C.? Per le famiglie “indottrinate” da “cattiva maestra TV”, però, non possedere l’ultimo modello di telefonino o non poter fare le vacanze significa sentirsi falliti, sentimento che spesso trasmettono ai figli, sempre più insoddisfatti e sul terreno scivoloso del bullismo. La scuola ai loro occhi è un percorso ormai desueto e faticoso per raggiungere uno dei ruoli “in” nella società.

A noi docenti della scuola pubblica piace pensare, invece, che le famiglie vogliano figli educati al libero pensiero, in una scuola in cui nessun professore “inculca” contenuti, ma molti guidano all’originale espressione di sé.

E’ incoraggiante perciò constatare che a contestare gli attacchi alla scuola pubblica c’è un fronte compatto e bipartisan di genitori, dal Comitato Genitori Democratici (Cogede) all’ Associazione Genitori Scuole Cattoliche (Agesc) il cui presidente nazionale Maria Grazia Colombo così commenta: “Le dichiarazioni del Presidente del Consiglio dimostrano ancora una volta l'incapacità della politica italiana di sottrarsi alla logica dello scontro fine a se stesso”.

Auspichiamo che da una nuova “concordia ordinum” di genitori e docenti possa nascere “un Grande Rifiuto” a chi da dentro lo Stato, invece di difenderla e potenziarla, attacca la scuola pubblica, l’istituzione che per eccellenza grazie al pluralismo culturale può dare speranza al futuro del Paese.

Maria Lucia Lo Presti
Docente di Italiano e Latino 
Liceo Classico – Scientifico “Vittorio Emanuele III”
Patti – (Me) 


Paolina Alesci
Amata Vincenza
Baglione Filippa
Buttò Tindaro
Campo Raffaella 
Carroccio Maria Teresa 
Cinnamella Maria 
Collorafi Serafina
Cottone Concita
Cuzzupi Francesca
D’Amico Melino 
D’Arrigo Mariella
Faranda Giuseppina
Federico Tindaro
Gaglio Michelangelo
Gitto Vincenza
Giuffré Loredana
Graziano Clotilde
Gugliotta Maria Basilia
La Cauza Emilio
La Guidara Rosa Maria
Lamonica Rocco
Lazzara Marina 
Lo Giudice Gianfranco
Lo Iacono Marinella 
Lombardo Antonella
Lo Presti Sara
Marullo Nella
Milici Anna
Mazzù Antonella
Merlo Maria Tindara 
Milici Anna
Panissidi Santina
Priola Rosetta
Raimondo Vito
Recupero Cettina
Rizzo Cecilia
Saporito Lorenza 
Scaffidi Rosa 
Servello Rosanna
Siracusa Vittorio
Sirna Pio
Trifiletti Nunziata
Tumeo Rosalia




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Redazione.

1 commento:

  1. Questa p una parte importante di ciò per cui noi lottiamo, contro un "familismo" esasperato che vuole distruggere il "libero pensiero". Complimenti ai docenti firmatari del documento, che invito a interessarsi di questi argomenti anche a livello locale, pur sapendo quanto già fanno nel loro quotidiano agire da professionisti. Armando Di Carlo

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